Perché Salvini vince a Riace.

Se ci si prende la briga di spulciare, comune per comune, come ha votato il popolo italiano alle elezioni  europee si nota con interesse che la neonata Lega italiana non più nord e basta ha avuto un’affermazione diffusa in tutto il territorio nazionale ,ma non così omogeneo come sembra.
E non mi riferisco alle aree del nord del paese, dove non ha subito incrementi particolari  rispetto al suo ben noto radicamento ormai ventennale. Anzi, il Partito Democratico mantiene posizioni buone, con picchi di ottimo consenso nelle grandi città .
Salvini sbanca nei piccoli paesi dell’Italia collinare e di marginalità.
Dove resiste una cultura di appartenenza forte e stabile e soprattutto dove l’età anagrafica è costantemente sopra la media nazionale( già alta di suo). Non porto i dati, si possono estrarre dal sito Eligendo e sono a disposizione di chiunque sto sforzo lo vuole fare .
Sono stati i paesi dove insiste uno spopolamento in atto da molti anni ,ma in rapida e inarrestabile  ascesa in questi ultimi dieci anni, a dare un contributo importante al successo della Lega di Salvini.
Spopolamento che diversi sindaci cercano di arginare con progetti di marketing  sociale proponendo l’acquisto di case ad un prezzo simbolico.(un Euro)
Le misure economiche europee del terzo  pilastro dei PSR, ovvero quelle destinate a sostenere la vita rurale e dei piccoli borghi , sono state insufficienti  sia in Italia che in tutta Europa.
Poche risorse e  quasi tutte incentrate al mantenimento delle realtà produttive e strutturali ( considerate come possibile volano propulsivo  e attrattivo proprio nella loro integrità) ,ovvero proprio quelle condizioni che hanno determinato la non accettabilità di quelle culture alle nuove generazioni.
Un insuccesso, insomma. Quello che pare interessante ed attrattivo a chi dispone le risorse economiche per il rilancio dei territori rurali  , non sembra essere interessante per chi dovrebbe beneficiarne.
In pratica i soldi sono stati spesi ma le ricadute sono state minime, in termini di propulsività e di impulso economico .
Così i paesi si spopolano , inevitabilmente.
E chi li abita sente questa perdita di valore costante, inarrestabile. E prova rabbia e sgomento, tra i vari sentimenti collettivi che sente.
Paradossalmente  molte di queste piccole comunità diffuse e anche diverse tra loro, hanno un comun divisore: vivono e resistono grazie alla presenza di immigrati ed immigrate di ogni nazionalità e cultura.
Ne hanno necessità. Ne hanno necessità gli anziani, ne hanno necessità i pastori, ne hanno necessità gli agricoltori. E proprio dove esiste il lampante esempio di integrazione positiva, di progetto  di vita funzionale , proprio lì esiste la contraddizione umana: non vorrei averne bisogno e voto chi mi garantisce che non ne avrò bisogno perché tutto tornerà come io lo desidero e sogno.


Agostino Mastrogiacomo
Presidente Acliterra  Provincia di Latina.

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(Photo Credists: SURUS.org)

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