Internet e il potere.

L’accesso ad internet  ha avuto come fondamentale conseguenza una grande rivoluzione culturale.
Quella di aver permesso ad ogni persona di accedere ad ogni informazione e quella di poter generare informazioni.
Per un liberale  come me questa è indiscutibilmente una conquista.
E’ quasi ovvio dedurre che questa grande libertà ha anche  delle conseguenze che si possono definire negative o meglio  che meritano un miglior registro.
La principale conseguenza è che il diritto ad esprimere ipotesi è aumentato in modo esponenziale . Ipotesi di ogni genere ed in ogni materia.
Soprattutto ipotesi scientifiche e antropologiche spesso prive di ogni fondamento.
E qui scatta il primo allarme riguardo al processo cognitivo ed evolutivo che interessa il corretto uso dei mezzi di comunicazione di massa.
In mancanza di regolamentazione adeguata le informazioni possono circolare senza alcun controllo e sono soggette alle leggi vigenti.
E  naturalmente  nei paesi liberi dove esiste lo stato di diritto questa libertà di informazione e di circolazione della stessa è garantita e tutelata.
Ora si pone  problema: è meglio essere liberi di scartare le informazioni che riteniamo non veritiere ne giuste o è meglio non averle proprio queste informazioni?
Direi senza dubbio la prima delle due scelte . Meglio sempre avere la facoltà di scegliere che avere qualcuno che sceglie per te.
E’ anche vero che questa facoltà di poter scegliere non sempre si accompagna ad una capacità di saper scegliere.
Per quanto io sia un sostenitore convintissimo della libertà individuale ritengo sia un dovere difendere la verità contro l’arretratezza culturale. Perché è comunque  diritto di ogni persona quello di essere giustamente informato e ciò che è vero e corretto non lo stabilisce il potere ma la scienza, che può intendersi come parte terza tra persona e potere.
E’ il dilemma di Galileo, alla fine, in tempi moderni e con tanti argomenti su cui riflettere.
La libertà di creare e diffondere informazioni è una bella libertà ma se le informazioni sono validate da  un processo scientifico e analitico.
Non può essere analitico e scientifico il processo mentale per cui se l’orizzonte si chiama così da sempre è perchè la terra è orizzontale e quindi piatta. Come non lo è sostenere che siccome i casi autismo sonno aumentati lo si deve alle vaccinazioni.
Ecco il vulnus: la naturale ribellione dell’uomo alla costrizione. All’imposizione.
E il sapere , accumulato e migliorato dall’umanità nella sua storia  in continua evoluzione, a furia di false informazioni si sta trasformando ( per chi si sente lasciato indietro ,ovvero tante persone) in un’ odiosa imposizione che serve solo ad occultare e mistificare le verità che, secondo oscuri complotti, ci vengono tenute nascoste.  In medicina, nell’economia, nella chimica, nella storia , nella natura.
Oggi è possibile sfruttare questo senso innato che ha il genere umano  di spezzare le catene culturali e di cercare nuovi modi di affermazione. E’ possibile sfruttare questa nostra tendenza creando false verità e diventando profeti del male, agendo con i mezzi di comunicazione in modo rapido , efficiente e moltiplicato.
In realtà il potere non ama la scienza, quasi  mai. Lo fa, lo ha fatto, per sfruttare il processo scientifico alla creazione di macchine da guerra o per persuadere i popoli con le telecomunicazioni.
Ma non per il popolo, non per la sua libertà né per la sua emancipazione
Al potere serve un popolo che risponde d’istinto, non è utile un popolo che ragiona.

Agostino Mastrogiacomo

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(fonte foto: Twitter)

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