Progetto, “Le Acli con le donne” 

Ciao a tutti, mi presento :
Sono Giulia Mariniello e sono una volontaria del Servizio Civile Universale. Ho diciannove anni e ho studiato al San Benedetto con il diploma di Biotecnologie Sanitarie.
Oggi, voglio raccontare un’esperienza che da poco ho cominciato.
Si sa che ogni giorno in TV o sui giornali, le notizie belle o brutte arrivano sempre. Alcune ci fanno sorridere. Altre ci fanno lasciare a bocca aperta dalla disperazione. Guardiamo quelle persone con le lacrime agli occhi e pensiamo : “Poverini, Dio mio!”
Ma non ci sfiora mai l’idea che quella tremenda notizia possa diventare la NOSTRA tremenda notizia. Che sia un furto d’auto o che sia una rapina in casa o nel proprio negozietto costruito con tanti sacrifici, non ci sfiora mai l’idea che possa capitare anche a noi. La morte di adorato parente, la morte del nostro cagnolino, un’incidente d’auto o la perdita improvvisa dei propri genitori. Guardiamo tutto ma non lo viviamo in prima persona. Per questo non ci poniamo mai una domanda : “Può succedere anche a me?”
Purtroppo può succedere.
E in determinate condizioni possiamo avere fortuna come no. Tutto dipende da tutto. Persino un semplice sguardo può essere fatale. Per questo c’è qualcuno che in determinate situazioni vuole venirci incontro. Vuole darci una mano per sentirci più sicure, protette, determinate. Perché quando le cose accadono, accadono, nel bene o nel male. E siamo noi a gestirle, nella paura o nella fiducia delle proprie abilità.
Tutto può succedere : Anche una violenza fisica. Soprattutto una violenza fisica sulla donna. E quella donna può essere chiunque.
Una bambina, una giovane ragazza o una donna che va a fare la spesa senza macchina. La televisione ne parla e noi rimaniamo scettici per quanta violenza e crudeltà esiste in questo mondo. E ogni padre la sera è sempre preoccupato per la propria figlia quando il cielo comincia ad oscurarsi.
“Chiamami quando arrivi” o “Mandami un messaggio ogni mezz’ora”
Ogni giorno una notizia diversa :
Donne sfigurate in viso, donne picchiate, massacrate, stuprate!
Donne che hanno sposato uomini che dopo anni si sono rivelati dei mostri.
Ma la domanda fondamentale è :
C’è qualcuno disposto ad aiutarci?
SI!
​Rispondono le ACLI   (Associazione Cristiana Lavoratori Italiani)
Quando tutto sembra perduto, c’è sempre una speranza all’orizzonte. Che sia per paura, che sia per apprendere nuove abilità, che sia per interagire con il proprio corpo, uno dei maestri dello Shorinji Kempo, Claudio Necci, insegna l’antica arte marziale giapponese che ci aiuta a capire cosa fare in situazioni drammatiche come quelle che accadono tutti i giorni.
Le Acli hanno organizzato sedici incontri per poter apprendere le basi dell’auto difesa e per capire quanti tipi di violenza possono esistere e che si possono attuare. Ogni settimana arrivano nuove richieste da parte di tante donne che desiderano ricevere lezioni di auto difesa o per avere la possibilità di imparare una delle più antiche arti marziali giapponesi.
Le lezioni sono cominciate il 23 marzo 2019 e stanno avendo  luogo ogni sabato presso la chiesa Santa Maria Goretti dalle ore 10:30 alle 12:30 e termineranno il giorno 6 luglio 2019.
Autodifesa-femminile-
(fonte foto: resettamiweb.it )

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