VINITALY. ROSATI: EDIZIONE RECORD PER LAZIO, RISULTATO LAVORO SQUADR

(DIRE) Roma, 10 apr. – “Dalla presenza delle aziende a quella dei
buyer e dei cittadini, tra i quali molti giovani, quella che si
chiude oggi al Vinitaly per il Lazio e’ stata l’edizione dei
record. Sono cose che mi riempiono di orgoglio e di soddisfazione
e per cui ringrazio tutto lo staff di Arsial, della Regione e
dell’assessorato all’Agricoltura. C’e’ stato un grande lavoro di
squadra fatto insieme alle nostre aziende”. A tracciare il
bilancio del Lazio al Vinitaly, la fiera del vino piu’ famosa
d’Italia che chiude i battenti oggi, e’ il presidente di Arsial,
Antonio Rosati, che insieme alla Regione Lazio ha portato a
Verona 63 produttori vitivinicoli del territorio, oltre a 11
aziende produttrici di olio protagoniste di Sol Agrifood.
“Rimaniamo con i piedi per terra- aggiunge Rosati intervistato
dall’agenzia Dire- anche se lo stand era molto bello e ci hanno
fatto i complimenti anche gli operatori veneti e piemontesi.
Dobbiamo ancora migliorare, non ci fermeremo, cresceremo e il
prossimo anno faremo dei cambiamenti. Andremo avanti con i
cooking show che coinvolgono gli chef stellati, cosi’ come la
nostra idea di portare gli studenti. La strada e’ tracciata,
abbiamo avuto la conferma che solo la qualita’ del vino del Lazio
puo’ essere la via maestra. Continueremo con la promozione e a
mettere insieme i produttori perche’ la forza la fa l’unione in
cui ogni talento si esprime”.
Rosati, che ringrazia  ricorda poi “la presenza ieri
dell’ambasciatrice vietnamita: una conferma che per aggredire i
mercati internazionali bisogna essere uniti. I prossimi mesi ci
concentreremo sulla carta dei vini dei ristoranti e degli
alberghi di Roma, perche’ dobbiamo far assaggiare e far conoscere
le nostre eccellenze. La presenza delle due radio che abbiamo
avuto permanentemente qui ci ha dato risposte molto positive,
perche’ i cittadini di Roma devono sapere che i vini nel Lazio
sono eccellenti, dalle bollicine ai vini da dessert fino agli
autoctoni, i cesanesi e quelli di Frascati. Insomma- conclude il
presidente- il mondo dell’enologia del Lazio sta cambiando, ma
alla base resta sempre l’idea di creare ricchezza e occupazione
per i nostri ragazzi”.

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(fonte foto: Dire.it)

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