Clima: Coldiretti, persi 14 mld in agricoltura negli ultimi 10 ann

Roma, 30 mar. – La grave siccita’ nelle campagne del
nord provocata da precipitazioni invernali dimezzate (-50%)
rispetto alla media storica è solo l’ultimo capitolo degli
effetti devastanti delle anomalie climatiche sull’agricoltura
italiana con il ripetersi di eventi estremi che sono costati a
oltre 14 miliardi di euro in un decennio tra perdite della
produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle
infrastrutture nelle campagne. È quanto afferma la Coldiretti
in occasione dell’Earth Hour 2019 promosso dal Wwf sugli
effetti dei cambiamenti climatici anche sulla produzione
agricola mondiale con i rischi che se le emissioni inquinanti
non verranno ridotte entro la fine del secolo la produzione di
grano diminuira’ del 20%, quella della soia del 40% e quella
del mais del 50% secondo uno studio pubblicato su Nature
Communications.

Le conseguenze sono evidenti anche in
Italia dove l’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai
diventata la norma con una tendenza alla tropicalizzazione che
– sottolinea la Coldiretti – si manifesta con una piu’ elevata
frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali,
precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole
al maltempo, con sbalzi termici significativi che compromettono
le coltivazioni nei campi. Ma il cambiamento climatico si fa
sentire anche sui prodotti tipici italiana che detiene la
leadeship mondiale della qualita’ con 297 prodotti Dop e Igp
riconosciuti dall’Unione Europea. Il riscaldamento provoca
infatti anche il cambiamento delle condizioni ambientali
tradizionali per la stagionatura dei salumi, per l’affinamento
dei formaggi o l’invecchiamento dei vini. Una situazione che di
fatto – continua la Coldiretti – mette a rischio di estinzione
il patrimonio di prodotti tipici Made in Italy, dai grandi
formaggi ai salumi fino ai vini, che devono le proprie
specifiche caratteristiche essenzialmente o esclusivamente
all’ambiente geografico comprensivo dei fattori umani e proprio
alla combinazione di fattori naturali e umani.
Secondo la Coldiretti, il vino italiano con il
surriscaldamento e’ aumentato di un grado negli ultimi 30 anni,
ma il caldo ha creato le condizioni favorevoli alla diffusione
in Italia di parassiti “alieni” mai visti prima che si sono
accaniti sulle produzioni nazionali, dalla Xylella degli ulivi
che ha fatto crollare la produzione di olio nel Salento al
cinipide galligeno che ha decimato le castagne, dal punteruolo
rosso che ha fatto strage di decine di migliaia di palme alla
Tristeza degli agrumi e molti altri come testimonia la recente
la biblica invasione nel Nord Italia della “cimice marmorata
asiatica” che sta devastando tra l’altro, le coltivazioni di
pere. “L’agricoltura e’ l’attivita’ economica che piu’ di tutte
le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti
climatici ma e’ anche il settore piu’ impegnato per
contrastarli. Una nuova sfida per le imprese agricole che –
conclude la Coldiretti – devono interpretare le novita’
segnalate dalla meteorologia e gli effetti sui cicli delle
colture, sulla gestione delle acque e sulla sicurezza del
territorio”. (AGI)

index                                                  (giovanimpresa.coldiretti.it)

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