Le emozioni nell’età adolescenziale

Dr. ssa Alessia Micoli

Psicologa Criminologa

La qualità della vita di ogni essere umano dipende molto dal modo in cui si apprende, fin dai primi anni, ad affrontare le proprie emozioni.

Durante il periodo dell’adolescenza, una tra le fasi della vita più importanti per l’individuo; caratterizzata da molteplici mutamenti di ordine fisico ed emotivo, le emozioni se percepite come negative possono produrre delle relazioni insoddisfacenti con i coetanei, con i compagni di scuola e con il corpo docenti e purtroppo il tutto si potrebbe ripercuotere sull’apprendimento e sulla motivazione allo studio.

Difatti quanto più uno studente riuscirà a vivere emozioni positive in ambito scolastico, tanto più sarà capace ad imparare; se assieme allo studio vi saranno stati d’animo piacevoli, sarà incoraggiata la capacità di partecipazione attiva al processo dell’apprendimento.

La corteccia prefrontale del cervello è la zona dedita al ragionamento e al controllo, ha un ruolo fondamentale nei processi cognitivi e nella regolazione del comportamento; grazie alle connessioni con le aree limbiche (lobo limbico, l’ippocampo, l’amigdala, i nuclei talamici) è implicata nei processi di gestione emotiva; e termina la propria fase di sviluppo dopo il ventesimo anno di vita; ciò determina uno “sbilanciamento” tra controllo e impulsività.

Durante l’adolescenza vi è un aumento dei livelli di alcuni ormoni, e ciò che definisce determinati cambiamenti nella gestione delle emozioni è lo sviluppo di alcune aree del cervello.

Questo periodo è ricco di tempeste emotive.

La letteratura scientifica ribadisce che le emozioni hanno una valenza molto importante sulle attività mentali: sulle funzioni cognitive quali la capacità di concentrazione, sulla capacità mnestica e sull’attenzione, sono influenzate negativamente da un’sproporzionata tensione emotiva, che rende difficoltoso il riuscire a focalizzare in maniera ottimale la mente su ciò che si deve apprendere.

Inoltre è molto importante l’aspetto relativo alla corporeità dell’adolescente che vede il cambiamento della propria voce, la maturazione dell’apparato riproduttivo, la comparsa dei caratteri sessuali secondari, seguita a volte dall’incremento ponderale, che a volte possono innescare disagio e sofferenza psicologica.

Fondamentale è il non lasciare l’adolescente solo, in questo periodo, ma fornirgli una guida efficace ed adeguata a saper cogliere e spiegare ogni emozione che percepisce

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