L’impegno delle donne in agricoltura

La Donna,dal latino domina (da cui anche “dama”), femminile di dominus, “signore”, quindi “signora”, “padrona”, il cui onomastico ricorre il 28 dicembre, in ricordo di santa Donna, una sacerdotessa pagana convertita al cristianesimo, una dei martiri di Nicomedia.
Nel corso dei secoli è stata al centro di diverse e numerose culture che le hanno riconosciuto capacità e ruoli limitati alla procreazione e alla cura della prole e della famiglia.
L’emancipazione femminile ha rappresentato, negli ultimi secoli, la ricerca di un’uguaglianza formale e sostanziale tra la donna e l’uomo.
Il World Economic Forum, rivela World Economic Forum con un’indagine chiamata Global Gender Gap Index che nel 2015, su 145 Paesi, l’Italia si trova al 41º posto per uguaglianza di genere.
In questi ultimi anni un settore fondamentale come il comparto agricolo sta diventando sempre più “rosa”. Secondo statistiche le aziende “a conduzione femminile” contribuiscono con 9 miliardi di euro alla formazione del valore aggiunto dell’agricoltura combattendo, così, la crisi del nostro paese.
L’agricoltura permette di coniugare al meglio tempi di vita e di lavoro. Anche per questo è molto apprezzata dalle donne ma quest’ultime che investono in agricoltura non sono solo delle semplici lavoratrici/coltivatrici ma delle vere imprenditrici che amano e credono in quello che fanno giorno dopo giorno. Con sacrificio e caparbietà hanno cambiato la loro situazione ed una forte testimonianza lo è la storia che ci ha preceduti e quella attuale.
Per tutte loro la sveglia suona prestissimo ogni mattina e la giornata è scandita dalle esigenze delle coltivazioni e degli animali.
Le donne presenti in agricoltura hanno un ruolo importante nell’attuazione e nello sviluppo delle attività innovative (Innovazione dal punto di vista degli strumenti, dei processi e dei prodotti) e connesse che si dimostrano in molti casi essenziali per raggiungere un adeguato reddito dell’azienda agricola.
Pertanto le politiche a tutti i livelli dovrebbero tenere conto di questa tendenza per poter favorire la propensione innovativa delle donne, garantire loro un più facile accesso a finanziamenti ed agevolazioni fiscali per realizzarle e valorizzare formalmente anche il ruolo delle coadiuvanti in ambito familiare.
Si ritiene infatti che un più solido supporto delle imprese femminili in agricoltura ed un potenziamento del ruolo della donna in tale ambito rafforzerebbero l’economia agricola e lo sviluppo del mondo rurale.
Bisogna trasmettere i valori anche e soprattutto alle generazioni future.
Dobbiamo essere pronti ad affrontare le nuove sfide del futuro.

Miriam Zerbinati – Presidente AcliTerra Lazio

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