Scrittore Sumero: serie speciale – puntata 11

Italo Balbo, Ministro dell’Aeronautica, era rimasto in Brasile, ma aveva messo a disposizione di Lambertus un aereo con i piloti. Era stato convinto dal “cacciatore” a farlo tornare subito in Europa poiché gli aveva prospettato delle soluzioni innovative per fondare dei centri rurali nell’area della bonifica dell’Agro Pontino.
Natale 1931, Brno, Moravia.
Un tavolo nel bistrot aveva intorno una compagnia vivace e molto allegra; vino, sorrisi, buon cibo, musica, ore insieme, tutti insieme. Elba, Lambertus, Claudioli, Isidora  Verne, Godel, Giorgia, Giulia da Ur e Scrittore Sumero, venne anche Marconi.
Si avvicinava il 1932, ognuno aveva una strada, ma molti di loro si sarebbero incontrati nuovamente.
Scrittore Sumero ed Isidora Basso nuovamente ebbero modo di parlarsi. C’era dell’imbarazzo, durò qualche secondo, allo Scrittore Sumero servì il passaggio di un uomo con un cane tra loro per rappresentare ironicamente la maleducazione dei “proprietari” dei cani che semplificano tutto con la frase “è buono, non fa nulla”. Come se fossero loro nella testa del cane.
Isidora lo guardava e sorrideva, ancora le disse, viaggiamo insieme ancora. Lo Scrittore Sumero la guardò e ridendo ripeté la combinazione magica e tutti e due insieme lontani nel tempo.
Circa 6000 AC, tra Mesopotamia, Persia ed Armenia. Cielo plumbeo, vento, qualche goccia. Scrittore Sumero camminava, al suo fianco rideva la bellissima Isidora: dove mi avrà portato? Si fidava perché con lui nulla era scontato e tutto serenamente piacevole. Lo Scrittore indicò un uomo vicino ad una grande imbarcazione in legno. Si avvicinarono e il Sumero’ gli rivolse la parola: salve Noè, siamo onorati di incontrarla. Noè nella religione Cristiana sarà il Patrono dei costruttori di navi e degli ubriachi.
Iniziarono la conoscenza e lo Scrittore Sumero gli rivelò che erano lì per selezionare le coppie di animali da far salire. Noè disse, tutti. No, troppi, i cani e le zanzare no.
Noè obietto’ sui cani: li devo salvare. È l’animale più facile da addomesticare, da assoggettare, non ha voglia di libertà, noi lo addomestichiamo e lo mangiamo. Ci serve. Lo Scrittore Sumero gli disse che aveva ragione, ma che era anche l’animale che più ha fatto emergere le debolezze umane. Ci sono donne che hanno difficoltà con l’altro sesso e governano i cani, dicendo lui ascolta, gli uomini no. Forse perché gli uomini si accorgono che dicono stupidaggini. Persone che vestono i cani oppure lo portano in carrozzina. Decidono quando farlo urinare. Cosa fargli mangiare. Effettivamente non ama la libertà accetta la decisione dell’altro su tutto, non urina liberamente, ma a comando, non caccia, ma pasteggia a crocchette. Ubbidisce sempre ed ascolta qualsiasi cavolata. È l’animale che fa sentire la donna e l’uomo dei padreterno, perché hanno potere su qualcuno, gli riversano addosso tutto e quello passivamente accetta. Facessero questo con una jena, un uccello oppure orso. Anche l’uccello in gabbia urina quando vuole.
Noè lo guardò e disse, poveri cani, questa è sadica schiavitù, le persone addirittura sono convinte che il loro cane è contento. Lo schiavista è consapevole che lo schiavo soffre. Isidora lo guarda e gli disse, neanche le zanzare, per favore, e racconto’ della malaria, ma anche delle cene o nottate rovinate. Ok, accetto disse Noè, avete ragione. Isidora e lo Scrittore Sumero per ringraziarlo gli regalarono una cassa di Amarone ed una di Chablit. Quando finirà il Vesuvio Noè se le bevve fino ad ubriacarsi. I nostri due, prima che piovve, erano già in un’altra epoca. Sappiate, però, che i cani salirono perché un figlio piccolo di Noè li nascose. Quando il diluvio finì a Noè toccò portare il cane a spasso a prima mattina e lì ricordò la saggezza del Sumero e la bellezza di Isidora.
Le zanzare rimasero perché volavano a prescindere dall’Arca, Noè non le avrebbe portate.

Scrittore Sumero

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