Il lavoro dello psicologo con l’adolescente

Dr. ssa Alessia Micoli – Psicologa.

Il periodo dell’adolescenza è un periodo travagliato, pieno di interrogativi, di insoddisfazioni e a volte di sofferenza.
Fondamentale in questa tappa di vita è l’aiuto di un esperto, ovvero di uno psicologo. Questo esperto può essere contattato dai genitori o dall’adolescente stesso, in quest’ultimo caso di solito i ragazzi vengono a contatto con lo psicologo durante le attività scolastiche.
Spesso l’adolescente si trova di fronte ad uno psicologo per dei traumi patiti, per il disagio nelle relazioni con i coetanei, per delle sofferenze sentimentali, per il rapporto con i propri genitori, per dei problemi del rendimento scolastico, per rabbia o per dei gesti distruttivi.
Lo psicologo che lavora con un’adolescente che presenta un disagio deve riuscire ad effettuare una “diagnosi differenziale” tra quella che si mostra come crisi temporanea legata all’età evolutiva in cui si trova il minorenne che si ha di fronte ed una situazione psicopatologica che può rischiare di degenerare ed arrivare a compromettere lo sviluppo psico- fisico dell’adolescente.
Diviene fondamentale, in questo lavoro, il bagaglio esperienziale e culturale che ha lo psicologo che si cimenta in questo lavoro; questo bagaglio culturale deve essere adeguato sia alla conoscenza del mondo dell’infanzia sia al mondo dell’adolescenza stessa, intesa quest’ultima come un salto qualitativo in cui si ragionerà in termini di organizzazione- disorganizzazione- riorganizzazione.
Importante è che l’adolescente si trovi a proprio agio in questo rapporto in cui si deve sentire parte attiva..
Rilevante sarà il riuscire a ridare la giusta importanza nelle risorse vitali, cercando di aiutare l’adolescente a trovare la propria maniera soggettiva di esistere.

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