La donna maltrattata

Il 25 novembre è stata una giornata importante poiché in tutta la nazione si è data importanza a tutte quelle donne che ogni giorno subiscono violenze.
Donne che reagiscono, denunciano, donne che finiscono al pronto soccorso e non hanno la forza per poter fare il nome di chi ha messo loro le mani addosso, donne che denunciano e donne che muoiono per colpa di partner violenti.
Le donne sono abituate a perdonare, a giustificare le persone a cui vogliono bene. Spesso quelle che hanno subito violenza domestica sono quelle che arrivano a ritenerla normale e che danno vita al ciclo della violenza in quanto avendola subita una volta la subiranno nuovamente nel futuro tendendo a giustificare quello che accade intorno.
Le donne spesso difendono gli uomini violenti perché sono mosse da una “difesa inconscia”, poichè hanno paura di rimanere sole e difendono quella persona perché pensano che con il tempo possa cambiare, ma gli uomini violenti non cambiano.
Le donne hanno paura di interrompere la relazione perché pensano di provare amore per queste persone, spesso ci sono anche delle paure relative dipendere economicamente dal proprio partner o l’avere figli in comune.
Queste donne rimangono vittime di una Sindrome: la “Sindrome della donna maltrattata” ovvero quel meccanismo psicologico perverso che impedisce loro, vittime della violenza domestica, di ribellarsi.
Di questo fenomeno se ne è occupata la vittimologia, una branca della criminologia, che ha studiato il motivo per cui queste donne cercano di non soffrire arrivano a giustificare i vari comportamenti di coloro che le rendono vittime di violenza.

dott.ssa Alessia Micoli
Psicologa Criminologa

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