La figura del padre

Nei miti greci viene rappresentato come una figura di dominio, nella simbologia è un datore di legge, un produttore di legge. Nella psicologia del profondo il padre esprime il Super- Io.
Il padre non è solo l’essere che si vuole possedere ma è anche ciò che si vuole diventare.
L’immagine del padre viene associata a quella del principio maschile e corrisponde alla coscienza, mentre quella della madre corrisponde all’inconscio.
Il padre rappresenta il mondo del comando e delle proibizioni morali.
Oggi questa figura è notevolmente mutata, il padre assume caratteristiche di ruoli materni.
A causa del momento storico dato dalle molteplici separazioni e dei numerosi divorzi, il padre non è più il “padre- padrone” di un tempo in quanto è divenuto un “mammo”, i parchi si sono riempiti di papà.
A differenza di quanto il contesto socio- culturale ci ha portato a pensare, la figura del padre ha un ruolo fondamentale per un sano sviluppo psico fisico del bambino, è colui che accompagna nelle avventure e nelle scoperte..
Egli deve favorire l’emancipazione del figlio dal rapporto simbiotico con la madre, cercare di avere una buona comunicazione con il figlio, in cui dovrà riuscire a porre l’attenzione sul fatto che la regola non è un impedimento ma la definizione dello spazio in cui potersi muovere liberamente, cercando di essere una figura di riferimento, non solo autoritaria ma anche di sostegno e accadimento.
Senza questa figura che assolve i propri doveri l’adolescente rischierebbe di scivolare nei meandri della libertà effimera per poi ritrovarsi all’interno di problematiche quali: il bullismo, la droga o psicopatologie (depressione, ansia).

Dr. Ssa Alessia Micoli
Psicologa Criminologa

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