LE ACLI PROVINCIALI DI LATINA PROPONGONO IL PIANO URBANISTICO DEI TEMPI, IN ATTESA DI QUELLI DEL TERRITORIO

Le ACLI Provinciali di Latina ripropongono ai Sindaci e agli amministratori dei comuni della provincia di Latina l’adozione dei Piani Regolatori dei tempi. Scrivono Maurizio Scarsella, Presidente delle ACLI Provinciali di Latina, Agostino Mastrogiacomo, Presidente provinciale di ACLI TERRA Latina, e Donato Romagnuolo, Segretario provinciale Federazione Anziani e Pensionati ACLI :Il vivere urbano nel modo in cui si è realizzato, progettato, pianificato per molti decenni mostra sempre più segnali di inadeguatezza rispetto alle profonde trasformazioni sociali che sono in corso; trasformazioni che impongono, tra le altre cose, di sperimentare nuovi nessi tra tempo e spazio, tra orari e organizzazione della vita, tra luoghi e aree metropolitane.
Accanto a strumenti più consueti e tradizionali che hanno associato gli interventi di organizzazione della vita urbana a interventi sullo spazio, da qualche anno anche nel nostro Paese si stanno sperimentando interventi che muovono dalla riorganizzazione dei tempi. Dovrebbe essere chiaro che, nonostante analogie sul piano linguistico, i piani regolatori dei tempi e i piani regolatori degli spazi differiscono tra loro sia per funzioni che per peculiarità (è interessante, tra l’altro, notare che anche nella pianificazione spaziale la variabile temporale è sempre più considerata).
Per quanto riguarda la pianificazione del tempo, uno dei presupposti da cui muovere è che il tempo, o meglio il modello temporale, sia uno strumento e non un oggetto: in realtà non si pianifica il “tempo” bensì attraverso un intervento sul tempo si pianifica la vita degli individui, si organizzano le attività sociali, si sincronizzano le vite individuali con i ritmi sociali, si determinano i limiti di fruibilità dei servizi, e così via. Intervenire sul tempo, dunque, non puo’ prescindere dalla considerazione che non vi è un modo “ottimale” di investire il tempo bensì che l’obiettivo da ricercare è quello di utilizzare la configurazione del modello temporale per depotenziare i conflitti tra gli individui, per ordinare la vita dei cittadini, per rendere più agevole la quotidianità. L’intervento sul tempo, il piano del tempo è da vedersi quindi come il risultato di scambi e relazioni in cui ogni soggetto (individuale o collettivo) faccia valere i suoi bisogni e sia disposto a confrontarli e armonizzarli con quelli degli altri soggetti.
In questa provincia le vicende del riordino dell’urbanistica hanno sempre portato difficoltà politiche e criticità sociali, depauperando le potenzialità territoriali per sviluppare il lavoro e l’economia. Questo tipo di piano, invece, regola il tempo non lo spazio, siamo pronti a collaborare per realizzarlo.

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