FOCSIV, Volontari nel Mondo: intervista al Presidente Gianfranco Cattai

FOCSIV, Volontari nel mondo, è la Federazione degli Organismi Cristiani Servizio Internazionale Volontario, e ne fanno parte 84 Organizzazioni che operano in oltre 80 paesi del mondo. FOCSIV, nata nel 1972, è impegnata in progetti di sviluppo nei settori socio-sanitario, agricolo-alimentare, educativo-formativo, di tutela dell’infanzia e dell’adolescenza, di difesa dei diritti umani e della parità di genere, di rafforzamento istituzionale (www.focsiv.it)
Oggi Alessandra Bonifazi di Lazio Sociale intervista il Presidente di Focsiv, dott. Gianfranco Cattai.

D. Presidente Cattai, può spiegare alle lettrici e ai lettori di Lazio Sociali cosa è Focsiv e qual è il suo ambito di azione?

R. Focsiv, volontari del mondo, è una Federazione di secondo livello, e ne fanno parte 84 organismi impegnati in diversi Paesi, che un tempo venivano definiti Paesi del terzo mondo, i c.d. Paesi poveri, ma che io preferisco chiamarli Paesi impoveriti. Gli organismi di Focsiv sono impegnati in relazioni e partenariati con soggetti locali, come Comuni, villaggi, parrocchie, ecc., per affrontare i bisogni e risolverli, sapendo che lo sviluppo passa necessariamente attraverso l’occupazione, il lavoro. Per far comprendere meglio, il problema non è mai fare un pozzo, ma è sempre come si fa il pozzo, è lo strumento; il pozzo serve ad avere acqua ma deve essere anche in grado di innescare le economie locali. Ecco noi siamo questo, siamo 84 associazioni impegnate nel mondo, facendo anche attività diverse. Così Focsiv è ad esempio impegnata con il programma che si chiama Humanity, che ha lo scopo di supportare migliaia di persone in fuga dalla guerra siriana e irachena con attività di prima emergenza e progetti di lungo periodo in Kurdistan, Iraq, Siria e Libano, sostenendo in particolare le donne e promuovendo le loro abilità per rimettere in piedi le comunità. Gli impegni e gli interventi sonodiversi.

D. FOCSIV è stata promotrice, insieme ad altre organizzazioni, della Tavolata romana senza Muri, che si è tenuta a Roma, il giorno 20 ottobre, ci può raccontare della giornata e soprattutto delle motivazioni che hanno spinto ad organizzare questa iniziativa?
R. Il motivo per cui abbiamo organizzato questa iniziativa è stato quello di testimoniare attraverso una nostra azione che ci visto solidali, insieme italiani, europei e stranieri, seduti a tavola condividendo un pasto. Un’iniziativa organizzata per dire che la comunità è possibile, camminare insieme è possibile, ma occorreva dirlo anche da un luogo unico al mondo, via della Conciliazione, con lo sfondo di San Pietro. La convivialità e la compartecipazione sono state interessanti, anche per il fatto che l’’iniziativa è stata fatta propria da una rete di associazioni; ben 107 associazioni hanno aderito a questa iniziativa ed alcune si sono impegnate anche ad essere fisicamente presenti il 20 ottobre scorso alla tavolata romana senza muri.

D. Tante le associazioni aderenti all’iniziativa e le collaborazioni, tra le quali quella del I Municipio, ci può spiegare dell’importanza della rete e della collaborazione tra realtà diverse per trasmettere anche messaggi valoriali importanti come quello della Tavolata romana?

R. Da quando siamo nati, nel 1972, abbiamo sempre creduto che il futuro dell’umanità non sia piazzare muri, ma creare ponti, creare relazioni, fare politiche di coerenza, perché ci sia una risposta per tutti. Questi sono temi di assoluta attualità, per esempio con gli obiettivi del millennio, con gli obiettivi dello sviluppo sostenibile, non sono solo aspetti che appartengono al mondo cattolico o religioso, ma sono aspetti profondamenti laici, fatti propri persino dal sistema delle Nazioni Unite. Noi siamo uno dei soggetti, in questa realtà italiana, che ha una cultura di solidarietà profonda. Oggi sono più di 4 mila le Onlus che si interessano di cooperazione di solidarietà internazionale; è vero che c’è molta polarizzazione, frammentazione, ma proprio per questo c’è la necessità, attraverso degli eventi e delle occasioni, di creare rete e sistema tra di noi. Anche la collaborazione con il I Municipio, è stata fondamentale, perché è proprio il rapporto di sussidiarietà, di sinergie tra pubblico e privato che l’operazione è potuta riuscire.
Abbiamo pensato di cominciare da Roma, con l’iniziativa della Tavolata romana senza muri, ma non ci fermeremo qui, molti ci stanno interpellando per continuare questa avventura in giro per l’Italia.

D. Quali saranno le Iniziative future di Focsiv?
R. Il 29 di novembre, a Roma festeggeremo il 25° anno del premio del volontariato. Tutti gli anni diamo il premio simbolico ad una figura di volontario, di un’esperienza di volontario. Siamo partiti nel premiare volontari a livello internazionale, da oggi premieremo non solo i nostri volontari che vanno in giro per il mondo ma anche i giovani del servizio civile, nonché, le persone volontarie del mondo meritevoli non solo di lavorare in modo giusto e corretto ma anche con molta devozione. La premiazione avverrà presso l’Accademia dei Lincei; non è causale la scelta di questo luogo di cultura alta perché il volontariato normalmente è anticipatore di fenomeni, noi siamo partiti volontari nei Paesi impoveriti prima che in Italia ci fosse una legge sulla cooperazione. Le persone che sono partite allora hanno pagato sulla loro pelle la mancanza di leggi. Il volontariato è la risposta anticipatrice delle politiche e delle strategie di un paese. Per questo motivo che noi vogliamo rendere merito a questo aspetto.

D. Chi volesse contattarvi per avere informazioni o fare l’esperienza di volontario presso Focsiv?
R. La Focsiv è una federazione di organismi di ispirazione cristiana, è aperta a chi è impegnato nella solidarietà internazionale. Tutte le informazioni si trovano sul sito www.focsiv.it o è possibile scrivere a focsiv@focsiv.it, oppure se è interessato a far parte di Focsiv come socio, o per collaborare come associazione, può scrivere all’indirizzo email: presidente@focsiv.it.

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