Scrittore Sumero: 3 puntata – edizione speciale

A Nemi Lambertus e la sua accompagnatrice raggiungono il Tempio di Diana, la Dea della Caccia. Lei lo prende per mano e tra i colonnati lo conduce velocemente ad una porta, la apre, entrano, buio.
Lambertus abitua gradatamente gli occhi all’oscurità, mentre in silenzio stringe la mano alla sua guida. La accarezza. Si illumina un affresco: rappresenta il volo di colombacce tra gli alberi e sotto un arciere con i muscoli tesi mentre mira al petto di uno di quei volatili. Lambertus lo guarda, freme, poi i colombacci improvvisamente si animano, creano una spirale, la stessa immagine di Palermo e via il vortice risucchia il nostro, lasciando la mano della ragazza, che lo saluta incredula. È subito un nuovo scenario, anno 1931, viale Aventino, Roma. Lambertus frastornato si guarda intorno, è mattina, tarda mattinata. Carrozze e qualche macchina, tanta agitazione in giro. Una voce lo chiama. Una donna dallo stile sobrio, con impermeabile leggero, capelli scuri ricci, occhiali, si presenta: <<buongiorno Signor Lambertus, sono la dottoressa Elba Bonivazia, amministratrice della Cassa di Risparmio di Macerata>>.
Ascolti Signor Lambertus io conosco la sua missione, mi segua>>.
Si sedettero a prendere un infuso caldo e la donna con piglio autorevole, senza margini di distrazione, lo avviso’, che avrebbe dovuto affrontare altre due tappe. Loro erano lì perché in quell’area sorgeva il tempio romano dedicato a Diana, costruito successivamente a quello di Nemi e che il percorso di Diana lo avrebbe portato a trovare una delle chiavi del mistero che lo accomunava allo Scrittore Sumero e al Professor Claudioli. Bonivazia era una delle guide del tempo, donne con la missione di camminare oltre i limiti temporali. Lo era stata così la giovane sacerdotessa, lo era lei. Elba Binivazia lo informò che avrebbe trovato la sua chiave nel quadro del “Bagno di Diana e storie di Atteone e Callisto”, dipinto da Rembrandt.
Quell’opera era nel Museo di Wasserburg di Anholt. Prima però, prima di andare in Germania, insieme sarebbero dovuti andare a trovare un ricercatore finanziato dalla Cassa di Risparmio, Guglielmo Marconi.
Per Bonivazia quell’incontro sarebbe stato utilissimo.
Era il 12 ottobre e in quel giorno, da Roma, tramite i trasmettitori di Coltano, in provincia di Pisa, il Nobel per la fisica Marconi avrebbe dovuto illuminare il Cristo Redentore a Rio De Janeiro.
Quell’anno Marconi aveva portato la viva voce del Papa Pio XI nel Mondo, tramite quella che divenne Radio Vaticana.
In poco tempo Elba e Lambertus erano al cospetto del genio Marconi, l’inventore della radio.
A Sperlonga, invece, il prof Claudioli e lo Scrittore Sumero si impegnavano a conoscere gli usi e a scoprire i costumi romani. Una nave attracco’, era il primo pomeriggio, per loro l’ozio sarebbe stato un ricordo
To be continued

Scrittore Sumero

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