Un’intervista ad Agostino Mastrogiacomo, Presidente Provinciale di Acli Terra Latina

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  • Presidente Mastrogiacomo, cosa ne pensa di questa proposta del governo di destinare terreni di proprietà o di pertinenza dello stato a famiglie che avranno un terzo figlio per iniziative produttive di agricoltura sociale?

Penso che contenga  un principio di giustizia sociale ed uno di discriminazione. Perchè non destinarli a tutti coloro che ne abbiano volontà e soprattutto competenze adeguate? L’agricoltura è una realtà molto diversa da come è percepita e se non si è fortemente abilitati è assai difficile che possa tramutarsi in economia positiva.

  • Ritiene che vi siano i presupposti per cui possa realizzarsi?

Ne dubito molto. I terreni nell’immediata disponibilità dello stato sono pochi, per lo più frazionati e di difficile accesso. Si tratta di proprietà estremamente piccole e sono già in cerca di locazione dal 2014 . Sono consultabili sul sito dell’agenzia del demanio. Per essere specifico i terreni disponibili in provincia di Latina sono solo 4, di metratura risibile ed in zona collinare aspra. Si trovano nei comuni di Campodimele( 1 terreno di 470 mq)di Sonnino( 2 terreni di 2010 e di 1750 mq) e di Sermoneta( 1 terreno di 3050 mq). Nel resto della nazione la condizione è simile.

  • Quindi non vi sono proprietà utilizzabili a questo scopo così generoso e positivo?

No, vi sono proprietà estese che possono essere destinate a questa lodevole iniziativa.  Sono consultabili e sono quelle che attualmente lo stato le ha destinate alla vendita. Nel Lazio sono sei , tre in provincia di Rieti e tre in quella di Viterbo.
Due di  queste sono superiori ai 250 ettari e le altre molto inferiori.
Poi vi sono quelle nella disponibilità degli enti locali , degli enti privatistici, delle università e del Ministero dell’agricoltura. Non credo siano comprendibili i terreni di altri Ministeri, come quello della difesa che detiene vaste proprietà generalmente incolte in uso alle forze armate.
In ogni caso sono quasi tutte già soggette a  regolari concessioni. Si potrebbe espropriarle ma non credo che il governo voglia percorrere questa strada molto pericolosa.

  • E i terreni confiscati alla criminalità organizzata?

Dipendono dall’Agenzia Nazionale dei beni confiscati e sequestrati. La procedura di concessione non è destinata a singoli privati ma vengono affidati agli enti locali che poi li ridestinano tramite bando pubblico a cooperative o associazioni per scopi sociali e di reinserimento.
In questo modo si tende a ridurre la possibilità concreta che le organizzazioni criminali eventualmente coinvolte possano agire con azioni violente e delittuose contro un  unico concessionario.

  • Ma Acliterra Latina non sostiene progetti di reinserimento in agricoltura sociale?

Certamente. Vede io sono nato e vivo in un territorio che è stato bonificato dallo stato e successivamente concesso a famiglie povere e numerose che erano disposte a trasferirsi da altre zone altamente depresse economicamente.
Come potrei non essere favorevole? Purtroppo temo che questa iniziativa sia poco praticabile per le ragioni che ho appena esposto. Soprattutto la convinzione che oggi l’agricoltura sia un porto sicuro non risponde a verità. Serve tanta professionalità e dedizione. Non puo’ essere sufficiente avere un tetto sulla testa, con un mutuo da estinguere in tanti anni, ed un orto da zappare per far crescere una famiglia con tre figli.

Grazie Presidente Mastrogiacomo

Sono io a ringraziare per la possibilità di divulgare la nostra posizione rispetto a questo argomento.

Intervista svolta dalla Presidente di Lazio Sociale, Alessandra Bonifazi

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