Scrittore sumero: Sul primo giorno di scuola

Un giorno, un pomeriggio assolato comparve un bravo ragazzo, volenteroso, preparato, serio; era accompagnato da un più maturo giovane ben impostato fisicamente, dallo stilo vacanziero con una piena convinzione di brillante successo.
Le loro parole riempivano l’ambiente elencando tutti i termini da relazionare alla parola felicità: business, percentuali, virtuale, guadagno o livelli.
Il più impostato, vedendo che le sue parole non avevano alcuna presa su di me, mi guardo’ e mi disse: guarda il mio orologio, me lo sono potuto permettere è un…(io non ricordo la marca), da ventimila euro, bello eeee…?
Lo guardai e gli sorrisi, facendogli vedere i miei polsi liberi, vedi, gli dissi, il mio non ha prezzo, non guardo il tempo, è una interpretazione che mi riempie di una lussuosa libertà.
C’è un segnale del tempo che oggi merita di essere, invece, riportato al centro del confronto, del dialogo: la campanella della scuola.
Oggi è il primo giorno di scuola.
Sulle prime pagine dei giornali italiani non appare, che in questa settimana,giorno prima o giorno dopo, si rientra a scuola.
Solo Libero quotidiano e il Fatto Quotidiano ne fanno menzione: il primo per accusare i docenti che sarebbero già in sciopero, il secondo per dire che le strutture scolastiche, molte, hanno problemi tecnici.
Non è una notizia che si rientra a scuola per i media, evento ciclico, è vero, ma che riguarda milioni di italiani, anzi tutti gli italiani.
Se non è questa una notizia?
Intanto grazie ai docenti, al personale scolastico tecnico ed amministrativo, ai dirigenti, agli alunni e agli studenti, ad ogni persona che ha quella campanella nei pensieri.
Il mio augurio è che il miglior insegnamento che possa infondere il nostro sistema scolastico è che il tempo sia un patrimonio disponibile secondo la sensibilità e la creatività di tutti per una elevazione della comunità intera.
L’orologio che vale di più è quello della torre civica, perché è della comunità e anche per il più fanatico, anche materialmente, vale più di ventimila euro.
Avete mai pensato quanto sia importante la scuola per ognuno di noi e quanto lo sia per la comunità?
Oltre ogni stima riuscissimo a computare con estrema generosità.
Il sistema scolastico in Italia, dall’Unità ad oggi, non è mai stato inadeguato, nonostante critiche, carenze, tagli o soprusi.
Una istituzione che ha sempre funzionato, celebriamola.
Una riflessione però va fatta, cioè quella di sviluppare nel sistema scolastico una formazione per le nuove generazioni allo sviluppo e al riconoscimento di una identità che sia in grado di interpretare ponderatamente il sistema di comunicazione attuale.
La comunicazione attuale tende ad orientare le persone all’estrarre dalla fondina personale prima la reazione che la meditazione.
Una nuova funzione didattica potrebbe essere quella dell’equilibrio nel discernimento; in realtà è una riscoperta, essendo la più antica delle funzioni pedagogiche.
Su questo tema anche una Istituzione antica come la Chiesa Cattolica si è attrezzata, predisponendo in una Università ecclesiale un corso denominato “l’amore al tempo di internet”, evidenziando quando le relazioni in una coppia o in una famiglia possano essere influenzate dall’uso o dal non uso di internet e dei social. 
Questo corso non è per abiurare, ma proprio per interpretare e discernere.
Questo è un tema anche politico, perché l’orientamento politico ed elettorale se è sulla reazione ha un risultato e ha degli effetti sul futuro della Nazione, se è di discernimento costruisce un futuro alla Nazione, non è la stessa cosa.
La scuola è la mediazione della ciclicità del posto nel banco e nelle file perché tutti migriamo davanti alla lavagna.
La scuola è la punizione, ma anche la comprensione.
La scuola è il momento più prezioso di una società, quando un genitore affida, in questo primo giorno, allo Stato, alla Comunità, il proprio bambino che è stato sempre in famiglia; la mano della maestra lo rende effettivamente cittadino.
Le insegnanti, gli insegnanti, sono il legame dell’equilibrio sociale della nostra Comunità, dovremmo rispettarli, anche sulle chat.
Ho scritto della Scuola, del Primo giorno di Scuola con l’interpretazione aperta da due chiavi, il tempo e il discernimento, ora apriamo la porta dell’ orizzonte, l’alba di un nuovo anno scolastico.
Forza ragazze, forza ragazzi, ci divertiremo insieme.
                                                 Scrittore Sumero
ravello

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