Il viaggio di Lazio Sociale e dei suoi Viandanti alla scoperta dell’Isola d’Elba

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Dal Lazio alla Toscana, precisamente all’Isola dElba. E’ qui che prosegue il viaggio di Lazio Sociale, con i suoi Viandanti, nel luogo di esilio di Napoleone Bonaparte.
Un’ isola meravigliosa di incontro tra il mare e la montagna, tra il rumore delle onde ed il richiamo del chiu’ che accompagna le notti elbane. Un oasi di pace che stimola pensieri e riflessioni.
Appena si approda all’isola si respira la storia e sembra ancora echeggiare il grido degli elbani che accolgono festosamente (o quasi) e con curiosità la venuta di Napoleone che scelse l’isola per il suo esilio. Con la sua venuta, per la prima volta dopo secoli, l’Isola d’Elba fu unita sotto un’unica bandiera: bianca con una striscia rossa e tre api, simbolo della operosità del popolo elbano.
E’ all’Elba che, dopo una vita di battaglie, Napoleone Bonaparte fu obbligato a fermarsi e governare un territorio che lo avrebbe ricordato per sempre. Tutt’oggi l’Isola organizza manifestazioni e iniziative in ricordo del grande Napoleone, sino a dedicarvi la torta, tipicamente elbana, nota come la briaca. Un dolce dalla forma rotonda il cui nome nasce dall’uso dell’Aleatico dell’Elba, un ottimo vino passito, e del liquore alchermes, che dà al dolce la tipica colorazione rossastra. Questo buonissimo dolce fu portato nell’isola dai saraceni, che la invasero più volte nel corso dei secoli, e tutt’ora è rinomato e molto apprezzato.

Oggi ci troviamo sulla spiaggia dell’Enfola; una spiaggia molto frequentata anche in questo periodo di fine estate; mentre ammiriamo la bellezza di questa spiaggia, sentiamo il rumore delle onde che s’infrangono sugli scogli e dei tuffi dal pontile dei bambini, felici di questo loro momento di libertà.

La spiaggia dell’Enfola, si trova all’interno di Portoferraio, e si estende per oltre 200 metri sul tratto di terra che congiunge il promontorio di Capo d’Enfola al resto dell’Isola: un luogo stupendo dominato dal vicino promontorio dell’Enfola, che si erge dal mare dando vita a stupende scogliere che scendono a picco sull’acqua. Una curiosità, Capo d’Enfola un tempo ospitava una piccola tonnara che da qualche anno è stata ristrutturata e trasformata nella sede amministrativa del grande Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano.

È finita la giornata, stanchi, immersi nel sole e nell’aria marina che ci riporta verso casa, ma vogliamo continuare a sognare e ci dirigiamo verso Monte Capanne, il monte più alto dell’isola (1.019 metri). Meta di escursionisti e amanti della natura.
Dalla sua vetta si possono ammirare le lontane isole dell’arcipelago: Pianosa, Capraia, Montecristo, Gorgona ed anche la Corsica.
Per raggiungere la vetta del Monte Capanne, oltre ai numerosi sentieri, vi è una cabinovia che parte da Marciana. In pochi minuti si può raggiungere la cima del monte, godendo di un meraviglioso panorama!
Ma prima di salire, facciamo una sosta al santuario della Madonna del Monte.
La chiesa, immersa nel verde, risale al XVI secolo. Una Chiesa molto semplice e spoglia al suo interno, la penombra e il silenzio creano un’atmosfera molto suggestiva.
Qui Napoleone Bonaparte vi soggiornò incontrando la contessa polacca Maria Walewska con il figlioletto Alexandre. L’imperatore fece allestire la propria tenda militare nel bosco di castagni sottostante il romotorio. Per comunicare dalla sua postazione, Bonaparte si servì di un telegrafo ottico sul cosiddetto Masso dell’Aquila, esistente già dal 1805.
Cari lettori quanto ancora potremmo raccontarvi, come la presunta presenza di Ovidio nella Villa romana delle Grotte. Per oggi però ci fermiamo qui, ma torneremo presto a raccontarvi di questa meravigliosa terra e della sua storia.

“Ogni viaggio lo vivi tre volte: quando lo sogni, quando lo vivi e quando lo ricordi”

Buon cammino a tutti cari amici lettori!

AB

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