Il Manifesto “Donne per la Chiesa”, intervista alla sociologa Paola Lazzarini

Oggi Lazio Sociale intervista la dott.ssa Paola Lazzarini, sociologa e formatrice che per molti anni ha lavorato nell’ambito del terzo settore e della fragilità socio-economica. Tra i suoi interessi di ricerca spiccano gli studi religiosi e temi legati alla realtà femminile. Attualmente collabora con la piattaforma online Gli Stati Generali dove scrive di questioni di genere e religione ed è ricercatrice senior dell’associazione di ricerca Increase. Vive a Cagliari, sposata, è madre di una bambina.

Dott.ssa Lazzarini, Lei è promotrice insieme ad altre donne, impegnate in diversi ambiti sociali e ecclesiali, del movimento “Donne per la Chiesa” che ha prodotto un manifesto, ci può spiegare come nasce e quali obiettivi si prefigge?
Il nostro percorso è iniziato in seguito a un articolo che ho scritto nell’ottobre 2017 su alcune nascenti organizzazioni femminili connotate da un’impostazione tradizionalista, diverse donne mi hanno scritto dicendomi che avrebbero voluto fare qualcosa per ribadire che non tutte le donne credenti si rispecchiano in quell’immagine di moglie-madre-angelo del focolare. Così ho dato avvio inizialmente a un gruppo FB con donne di varie parti d’Italia: abbiamo utilizzato come schema quello della revisione di vita, adattato allo strumento fb e con un percorso di circa tre mesi siamo arrivate alla scrittura del manifesto.
Il Manifesto intende dare voce alle tante donne “normali” (nè teologhe, nè religiose) che con la loro opera sostengono le parrocchie eppure sono spesso invisibili, mai pienamente adulte. Il nostro desiderio è anzitutto far crescere la consapevolezza della subordinarietà femminile nella Chiesa, dell’ingiustizia che è a questa connessa e poi ci rivolgiamo ai nostril pastori, perchè maturi anche in loro la coscienza di avere davanti delle interlocutrici e non delle mere esecutrici!

la donna quanta strada deve fare per essere giustamente riconosciuta e valorizzata sia nella Chiesa che nella società?
Tanta, ma può percorrerla solo a due condizioni: primo non attendendosi “concessioni”, ma sviluppando un approccio assertivo e – secondo – alleandosi tra donne. Le donne unite sono potentissime.

quali sono le proposte del movimento “Donne per la Chiesa”?
In questa fase stiamo proponendo degli incontri territoriali (sono già stati svolti a Catanzaro, Cagliari, Torino, Roma e presto ne faremo a Milano e nelle Marche), proprio per lavorare sulla crescita della consapevolezza, poi attraverso la nostra pagina facebook diamo spazio agli scritti delle teologhe, delle pensatrici e alle riflessioni al femminile sulla Parola di Dio.

dalla pubblicazione del manifesto dello scorso febbraio qual è stata la risposta negli ambienti ecclesiali?
Abbiamo avuto una grande risposta dalla stampa e dalle donne, che ormai in più di 3000 ci seguono attivamente, i sacerdoti (tranne rari casi) ci guardano ancora con diffidenza, ma abbiamo avuto anche l’incoraggiamento informale di qualche vescovo.

quanti finora hanno aderito all’iniziativa?
Il manifesto ha circa 120 firme, la pagina è seguita da più di 3000 persone, ai nostri incontri ormai hanno partecipato un centinaio di donne.

quali saranno le prossime iniziative?
A Milano e nelle Marche entro la prima metà di settembre.

per chi volesse aderire e sottoscrivere il manifesto quali sono i contatti a cui fare riferimento?
Può scrivere alla nostra pagina Facebook Donne per la Chiesa oppure all’indirizzo mail info@donneperlachiesa.it

Una frase o una parola che sia di auspicio per il futuro della donna nella Chiesa
Noi vogliamo presentarci alla Chiesa e al mondo con la forza di chi crede che la Chiesa del futuro sarà egualitaria o non sarà e siamo pronte e capaci di fare la nostra parte perché lo diventi

 

 

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