Come nasce il logo di Viandanti Sociali?

Quando ho ricevuto l’incarico da Lazio Sociale di creare un logo per la nuova rubrica “Viandanti Sociali”, mi sono domandata quale potesse esserne lo scopo  e la motivazione. Per darmi una risposta mi sono confrontata con Alessandra Bonifazi, Presidente di Lazio Sociale, e Nicola Tavoletta, i quali mi hanno spiegato l’intenzione di raccontare il territorio laziale attraverso un viaggio, un cammino, che fosse effettivamente da “viandanti”, da protagonisti, e non da semplici spettatori. Da qui l’idea di permettere a tutti di condividere le loro esperienze.

È un racconto che viene da centri urbani e piccoli paesi, che ne vuole descrivere la socialità che gli appartiene, anche cercando un dialogo con chi la vive in prima persona e ne conosce anche i limiti e le varie sfaccettature.

Viaggio e condivisione erano quindi le idee da cui partire per la creazione del logo, da qui la scelta di inserire una borsa, uno zaino o un trolley, tutto ciò che potesse rievocare queste immagini. Però come si può collegare il viaggio all’idea di condivisione? La scelta è ricaduta sul trolley, per un motivo molto semplice: è difficile che uno zaino o una borsa possano essere trasportati da più di una persona, mentre sull’impugnatura di un trolley c’è lo spazio per due mani. Eppure, solamente due mani non riuscivano a comunicare il senso di condivisione così come lo avevo immaginato, bisognava pensare a chi era indirizzata questa rubrica: uomini, donne, giovani, adulti e anziani, senza fare nessun tipo di distinzione. Perciò, inserire due figure diverse ma comunque simili, come un uomo e una donna, che camminano insieme verso la stessa direzione, mi è sembrata la soluzione più efficace.

Per quanto riguarda, invece, la forma del logo, è stato automatico scegliere la forma rotonda poiché facilmente associabile a quella del globo terrestre, senza però renderla troppo evidente per non sviare dal senso stesso della rubrica che si concentra sul territorio laziale.

Martina Pastore con la “contaminazione” di Benedetta Pompilio

Martina e Benedetta viandanti sociali

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *