Scrittore Sumero: nuova stoffa

Le elezioni sono un passaggio importantissimo della democrazia e lo si interpreta collettivamente e singolarmente.
Sono convinto che il risultato delle ultime sia stato determinato da due elementi: il rancore e la solitudine.
Il rancore contro un altro per qualcosa che presumiamo ci vada male.
Quindi alibi.
La solitudine di chi non condivide e comprende le differenze e si isola nell’urlo dominante, quello dei social.
È la chiave della interpretazione dell’individualismo ad aver mosso queste due animosita’.
Vedremo i risultati politici.
Vedremo le soluzioni.
Vedremo l’Italia.
Sono mesi che scrivo delle malinconiche prove politiche dei Cinque Stelle e di ogni organizzazione populista ed oggi mi sento minoranza.
Anche se non vedo nessuno in maggioranza.
Non tanto o solo maggioranza politica o di governo, quanto quella di condivisione sociale espressione di una comunità.
Gli elementi identificativi e di appartenenza sono stati nascosti nel confronto, esasperando i toni, le ansie, i rancori, le paure, così da frazionare le solidarietà, anteporre le fragilità e le rivalse.
La rivalsa al posto del nobile riscatto sociale.
Quando si cerca la soluzione lontano, nella fuga, nel dramma, nell’estremo, in quella inappagata rivalsa.

La soluzione è nel lento cucire di fili lunghissimi, un moto continuo, alcune volte stancante, un metodico e ragionato intreccio: nodi di relazioni e di ragionamenti.

Un tela nuova che ci copra dal freddo delle paure e dei rancori, che scaldi passione e razio.
Una cucitura lunga, che si riveli in una stoffa nuova.
L’Italia, il Mondo, hanno bisogno di sarti.
Bellissimo il tuo vestito quel pomeriggio, non che mi piacesse particolarmente, ma indossato da te esprimeva una simpatica ed allegra eleganza, la voglia di compagnia, scalino dopo scalino.
L’odore di fumo non mi piace, ma quella sigaretta ti donava.
Non ti piaceva la mia musica, ma mi hai chiesto di ascoltarla tutto il giorno.
Preferivi i sapori forti, ma hai assaporato i miei bicchieri, chiedendoli ancora.
Ecco perché le tue unghie scandivano il tempo sul legno del bancone, perché non vedevi l’ora di incontrare la mia differenza e cucirla in un intreccio di esperienze.
Siamo sarti, artigiani sociali di differenze.

Scrittore Sumero

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *