CLAS Nazionale Turismo: info su rinnovato accordo comparto turismo, pubblici esercizi e ristorazione collettiva
L’analisi del Segretario Generale Nazionale Davide Favero
Ci sono voluti quasi cinque anni dalla scadenza dell’ultimo accordo del 2013 per convenire con le associazioni imprenditoriali di settore Fipe, Angem e le rappresentanze delle cooperative italiane Lega Coop Produzione e Servizi, Federlavoro e Servizi Confcooperative e Agci, il contratto del comparto turismo e pubblici esercizi.
Tanto hanno dovuto attendere oltre un milione di lavoratori e lavoratrici dipendenti del settore dei pubblici esercizi, della ristorazione collettiva, commerciale e del turismo, dei bar, dei ristoranti e delle tavole calde, dei fast foods, delle pasticcerie, delle mense, degli spacci aziendali e delle aziende di fornitura di pasti preparati e mense, prevalentemente in regime di appalto.
Sostanzialmente le parti firmatarie dell’accordo hanno concordato dopo cinque anni di trattative che: 1) la validità del contratto non sarà più 36 mesi ma bensì 48 mesi; 2) sulla parte economica il nuovo contratto nazionale definisce, dopo cinque anni, 100€ lordi di aumento economico a fine dei 48 mesi di vigenza dell’attuale accordo, calcolato al IV livello full-time da riparametrare per i part-time (cioè la maggioranza dei lavoratori occupati); 3) destina 2€ all’assistenza sanitaria integrativa; 4) stabilisce la cadenza quadriennale (4anni) degli scatti di anzianità. Le parti firmatarie hanno inoltre concordato che: 5) potranno essere stipulati contratti di lavoro a tempo parziale della durata di 8 ore settimanali, per il fine settimana, con gli studenti e con i percettori di forme di sostegno al reddito. Parte integrante del nuovo contratto è anche: 6) la “flessibilità contrattata” della gestione e dell’organizzazione del lavoro che contempla la distribuzione multi periodale dell’orario di lavoro con il superamento dell’orario contrattuale di 40 ore, in particolari periodi dell’anno, fino a 48 ore settimanali per un massimo di 20 settimane e con la pari riduzione dell’orario di lavoro per altrettante settimane. Le parti hanno convenuto di demandare alla contrattazione territoriale od aziendale l’estensione del sistema orario in flessibilità.
Commenta il Segretario Generale Nazionale di CLAS Davide Favero “abbiamo forti perplessità e dubbi sul fatto che questo nuovo accordo possa realmente tutelare e rappresentare al meglio le necessità delle lavoratrici e dei lavoratori del settore, a cominciare dall’aumento economico, agli interventi sul salario variabile in welfare aziendale, sulla flessibilità contrattata, sulla formazione e sull’apprendistato, sul sistema di appalti e sui cambi di gestione nel settore della ristorazione collettiva e delle mense dove peraltro è prevalente l’occupazione femminile”.
Conclude il segretario generale della CLAS Davide Favero: « il rinnovo del contratto siglato, in un settore primario dell’economia del Paese, non rispetta in buona parte il mandato conferito dai lavoratori occupati nel comparto, non risponde efficacemente alle esigenza di oltre un milione di lavoratori che tanti anni hanno atteso per vedersi rinnovare il contratto di lavoro».