Il Cyberbullismo: internet, la droga del bullo

Il bullismo è anche un fenomeno virtuale; il termine con il quale si evidenzia la prepotenza psicologica è bullismo digitale o cyber bullismo. Il cyber bullismo è un fenomeno, purtroppo, in crescita in quanto è in stretta relazione con lo sviluppo della tecnologia.

Basti pensare che al giorno d’oggi ogni minore ha un proprio computer ove vi passa molte ore: si svaga, registra, scrive, svolge i compiti, guarda film, sente musica, trasmette e comunica con gli amici.

Utilizzano: posta elettronica, blog, messaggerie istantanee, chat; i file sharing, cioè dei programmi che forniscono la possibilità di scambiare il materiale quale: testi, foto, foto prese da telefonini, testi di canzoni, musica, brani e video.

Tutto ciò può dar vita ad un disagio simile al disagio generato dal gioco d’azzardo patologico, ovvero l’ “Internet Addiction Disorder” cioè Dipendenza da Internet (I. A. D. ), dove la dipendenza delle relazioni virtuali è sempre maggiore, vi è un sovraccarico cognitivo ed un discontrollo degli impulsi con disturbi del sonno, mal di schiena, sindrome del tunnel carpale, stanchezza degli occhi.

L’utilizzo massiccio dei vari strumenti elettronici ed informatici arreca l’anonimato, la difficile reperibilità, l’indebolimento delle remore etiche, l’assenza e la distanza di limiti spazio- temporali.

Tutto ciò è terreno fertile per i giovani bulli informatici che rubano le confidenze, le amicizie, fanno circolare in rete immagini, fotografie delle loro vittime.

Inviano gli happy- slappy dove la loro vittima viene presa in giro, insultata e derisa.

Vi sono varie tipologie di cyber- bullismo: il flaming, ovvero dei messaggi on- line brutali e violenti che hanno l’obiettivo di stimolare battaglie verbali; l’harassment, cioè l’invio ripetuto di messaggi insultanti che hanno lo scopo di ferire la vittima; la denigrazione e l’impersonation cioè la sostituzione e lo scambio di persona dove il bullo riesce a farsi passare per un altro individuo.

Dott.ssa Alessia Micoli

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