Il bullismo a scuola
I genitori nell’educare i propri figli hanno un grande aiuto dalle insegnanti, oggi vi sono maestre attente e professori che rivolgono molta attenzione alla sfera sociale ed ai rapporti con i propri alunni, all’interno delle mura scolastiche.
La scuola è importantissima in quanto fornisce l’opportunità di apprendere, di crescere e di stare assieme agli altri; ed è quel luogo fondamentale per l’autodefinizione dell’autostima di un minore.
La scuola è la seconda famiglia e come tale deve contenere le varie problematiche, tra cui manifestazioni di aggressività ed atteggiamenti di bullismo.
L’insegnante svolge un ruolo importantissimo in quanto si deve porre come una guida, non solo per quel che concerne il contesto relativo all’apprendimento ma anche per quel che concerne il contesto affettivo- relazionale.
La letteratura in merito ha evidenziato che l’assenza di regole è importante nella genesi del fenomeno del bullismo.
Il fenomeno del bullismo è percettibilmente visibile all’interno della vita scolastica.
I maschi bulli sono il 30% nella scuola elementare ed il 21% nelle scuole medie. Le femmine sono il 28%.
Nelle scuole elementari il 27% racconta di aver subito prepotenze più di una volta durante il quadrimestre, il 10% almeno una volta a settimana, il 12% riferisce di aver messo in atto delle angherie nei confronti di alcuni compagni una o due volte in un quadrimestre.
Un ragazzo su due subisce episodi di violenza verbale, psicologia e fisica.
Molte volte il rendimento scolastico può favorire i comportamenti bullistici, in special modo nei casi ove si ricevono punizioni severe che generano rabbia ed aggressività.
I comportamenti bullistici non vengono messi in atto sono con altri studenti, ma anche con gli insegnanti che vengono presi a parolacce o derisi di fronte al gruppo classe.
Purtroppo le dinamiche del gruppo- classe a volte contribuiscono al mantenimento degli agiti messi in atto dai bulli.
Alessia Micoli