Tesi, Antitesi e Sintesi

Immaginiamo che queste tre parole siano invece tre sorelle, quasi coetanee. E che in una rappresentazione teatrale una delle tre, la prima, la signorina Tesi sia una tipa che solleva sempre questioni. Da cosa indossare per uscire di casa ed andare ad una festa di gala a cosa mettere in tavola la domenica sera dopo aver pranzato abbondantemente. Insomma ha da dire la sua su tutto, pesi, misure,lunghezze, colori, spazi, tutto di tutto.
La sorella, Antitesi, oppone invece argomenti contro quelli della vulcanica Tesi. Gli contesta ogni cosa, non tace su niente, è becera e insopportabile tanto quanto la sorella con cui però convive.
La terza sorella, Sintesi, in genere è colei che sa tirare una risultante che molto spesso accoglie in parte le posizioni dell’una come dell’altra. Vista così è anche la meno simpatica, la meno avvincente ma anche lei convive ed esiste grazie alle altre due sorelle così opposte tra loro.
Queste tre sorelle sono delle figure retoriche che mi sono servite per rendere chiaro quello che è stato il pensiero più diffuso del mondo occidentale almeno negli ultimi secoli.
Non era affatto scontato che andasse così, dice la storia o meglio lo dice chi la storia la studia ed interpreta. Infatti al tempo della nascita del cristianesimo, un’altra famiglia composta di due soli fratelli sempre in lotta tra loro, ha rischiato di affermarsi come formula generale di pensiero. Sono i fratelli Bianco e Nero, oppure conosciuti come Giusto e Sbagliato, alias come Bene e Male. Sono componenti della famiglia Manichei, creatori del pensiero manicheista caratterizzato dalla mancanza del terzo fratello, anche lui Sintesi, anzi della sua sostanziale inutilità.
Chi è riuscito a leggere sta storiella fino a questo punto si chiederà, giustamente: ma questo che cosa vuole dire alla fine? L’ennesima lezione di storia?
IO voglio dire che, da quello che leggo, sento, vedo ,ascolto e capisco le tre sorelle stano diventando due: Tesi = Sintesi o Antitesi = Sintesi, poco cambia ai fini della modalità di pensiero.
Tutto cambia e cambia anche il modo di ragionare, sempre più diffusamente.
Così come il pensiero manicheista( o è nero o e bianco: se è giusto questo è sbagliato il suo rovescio, se vale la Tesi è in errore l’ Antitesi) è l’approdo più sicuro delle certezze dei pensieri delle persone. IL dubbio è bandito, la sintesi diventa perdita di tempo, anzi risulta inganno.
Così per essere nel Giusto basterebbe essere diversi da quello che si ritiene Sbagliato, senza appello. Inutile che sia io a paventare dove condurrebbe questa affermazione di pensiero rispetto a quello che è valso ed ha permesso conquiste umane profonde, con molti inciampi, dal tempo dell’illuminismo agli anni precedenti all’affermazione del linguaggio web. E’ come il confronto tra due fotografie istantanee: una riflette la bella facciata di un palazzo. Se non avessimo anche la foto della prospettiva di questo palazzo avremmo n’idea del tutto parziale di quell’abitazione, magari perderebbe tutta la sua bellezza.
Basterebbe considerare che esiste anche il mondo intermedio compreso tra gli estremismi, che ragionando così estremismi non sembrano affatto. Esiste il Giusto, esiste lo Sbagliato. Ma esiste anche il non- Giusto e il non Sbagliato e non sono posizioni di comodo, antirivoluzionarie. Tutt’altro: sono mondi che comprendono una quasi infinita soluzioni di possibilità, che sono in grado di superare le ingiustizie, le differenze, le iniquità assai meglio di un confine tracciato nel pensiero dove da una parte ci sono i buoni e dall’altra i cattivi.
Viva la scuola e viva l’insegnamento, quelli buoni davvero.

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