Scrittore Sumero: sintesi, antitesi, la solitudine della neutralità

La sabbia è calda, dorata, polvere dorata arroventata dalla vita del sole.  Affondo tra quella sabbia e l’acqua del mare. Brilla il mare, riflette i raggi del sole. Estate, ma anche un caldo inverno, terra e mare come sintesi. Suntitemi, in greco, mettere insieme. Il sole mette insieme, strano, anche se etimologicamente diverse quanto è simile la parola sole, che mette insieme, con quella solitudine, di chi rimane solo. Sole deriva dal latino e prima ancora dal sanscrito, colui che splende, solo dal latino, colui che non si accompagna ad altri. Gioco sull’ironia di una lettera, quanta diversità di significato. Il Sole, che risplende è fa sintesi, mette insieme, ma il sole che è anche solo, non si accompagna con altri astri.
Destino di chi mette insieme.
Tanti hanno paura di fare sintesi, perché è un impegno duro, sicuramente, se ben fatto, splendido, ma duro, che brucia tante energie, che ti crea una responsabilità solitaria.
Allora, perché fare sintesi, è più facile fare antitesi.
Facile speculare sulle antitesi e guadagnarci vero Grillo, Raggi, Coletta o Di Battista e Boldrini? Luccica l’antitesi per una frugale speculazione, ma poi è buio. Purtroppo è buio anche per un popolo confuso che nella rabbia si è diviso nelle antitesi e non ha visto le prospettive della mediazione, della sintesi che fa comunità. Tempo perso, buio, spreco di energie.  La sabbia e il mare sono sintesi. La sabbia senza mare diventa deserto, il mare senza sabbia oblio. Tutte e due con le mille sfumature e difficili integrazioni naturali diventano mare e terra, la diversità. In Svezia la Chiesa nazionale evangelico luterana si è riunita e, dopo otto giorni, i 251 pastori in assemblea hanno deciso che dal prossimo 20 maggio non si potranno più usare i termini maschili per indicare Dio. Signore è bandito. Padre? Loro hanno il neutro, Dio è oltre la sessualità condividiamo, ma sempre Padre è stato per tutti. Non voglio contraddire i pastori svedesi, ma loro in otto giorni hanno fatto meno di quanto non abbia fatto Lui in sette, anzi, Lui, in sei, perché il settimo si riposo’.
Torniamo al mare, che purtroppo in questi anni ci racconta la tristezza di una migrazione drammatica, che in Europa non riusciamo a governare. Una tragedia che dovremmo risolvere e potremmo risolvere, forse rendendo ospitale l’Africa ricca, ma martoriata. Vi racconto, invece, un’altra storia di migranti, ma di sintesi: tra il 1972 e il 1974 emigrarono a Roma 400.000 persone, solo a Roma. In breve tempo scuole, case popolari, ospedali, servizi, chiese e integrazione fatta per tutti. Sindaco democristiano Clelio Darida. Oggi sono tutti romani, presto divennero tutti romani. La Democrazia Cristiana e i suoi amministratori seppero fare sintesi. Ogni giorno c’erano proteste sotto al Campidoglio, ma la politica tirò diritto è trovò le soluzioni. Oggi, in due anni, hanno solo cercato di raddrizzare il vocabolario da assessore ad assessora, da sindaco a sindaca, dalla sabbia calda accarezzata dal mare al deserto della presunzione.

Scrittore Sumero

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