Scrittore Sumero: Questione di preferenze
C’è ancora il sole, filtra tra le poche nubi, una breve pioggia aveva rinfrescato il bosco, ma adesso c’è ancora luce tra i monti e il mare. Entro, apro la porta in legno, salgo le scale, la sale è austera. Vetrate verso il cielo, verso il prato verso il mare lontano, che inizia ad accogliere il tramonto. Mi siedo ad un tavolo, c’eri tu. Ci salutiamo. Ordiniamo la cena, scegliamo la bottiglia di vino. Lo assaggi, va bene. Brindiamo a noi. Il sole esplode nell’orizzonte. Ho scelto questo posto perché la creatività della cucina esalta la qualità dei prodotti
Guardo fuori e il tramonto colora il grande estuario che esce dai vigneti dall’uva bordeaux. Ci diciamo tra di noi che gli scampi alla catalana sono i migliori nel nord della penisola iberica. Ci chiediamo perché i Catalani non li vogliano più gustare. Questa voglia di frattura spagnola non è facilmente comprensibile se la visione è quella di unirci in Europa. Proprio la Catalogna patria di olandesi, tedeschi ed italiani? Quando la Spagna non era in Europa, Barcellona lo era. Ora che la Spagna è Europa, Barcellona non si gusta la vittoria?
Sul gusto rimaniamo per sorseggiare il delicato vino tedesco. La Germania ha dato un contributo di filosofia e giurisprudenza fondamentale ai popoli europei, creatività, ma lo zero che vantano sull’equilibrio di bilancio è sobrio come il livello alcolemico di chi non ha bevuto quel vino, che però è una ricchezza. Filosofia e giurisprudenza tedesca hanno unito i popoli europei, lo zero ogni tanto spacca. Un grande Papa, tedesco, che prese il nome dal Santo Patrono dell’Europa, Benedetto XVI riportò le parole di Sant’Agostino, quando disse che la Guerra nasce dal mancato equilibrio tra due amori: quello verso se stessi e quello verso gli altri. Un Papa che ha detto con forza che l’Europa è una identità, una comunità. Ci ha cercati europei formati da filosofia, cultura e giurisprudenza. Anche quel Papa amava un goccio di buon vino. È buio le stelle sono gioielli sul mare elegante e scuro che si avvicina agli agrumeti sulle rocce sotto al Castello di Federico II. Normanno tra gli scuri mediterranei.
I due amori quando sono in equilibrio non esprimono lo zero, un equilibrio che fa zero è incoerente, innaturale, forse è disequilibrio. Continua la cena. Arrivano messaggi sui nostri telefonini. Si, è lei, scrive lei. Si intrecciano i messaggi. Si scrive, scriviamo. Ancora è il pesce nei piatti a riaccendere il silenzio, troppo gustoso. Crudi, tartare, per intenditrici ed intenditori. Ricci. Pescato atlantico o mediterraneo, mari dove i marinai hanno unito. Hanno traghettato ricchezze.
Mari dove ovunque sua Maestà Britannica ha trovato basi: Gibilterra, Malta, Cipro, lontane da Southampton. A Genova arrivò il Football. Ora la Brexit. Churchill vinse la guerra e perse le elezioni. Ridiamo, ci sarà un motivo perché c’è la Regina ancora? L’Europa e la Gran Bretagna amiche dispettose, ma amiche, che sceglieranno sempre lo stesso banco. Anche quando una ha il fidanzato ricco e spaccone, che la influenza. Mentre sorseggiamo pensiamo al pentimento britannico, erano pirati, ora si chiudono. La notte è scura, le stelle luminose, sono dodici.
Splendida cena, simpatici messaggi arrivano. Scelgo di scrivere il suo nome, la scelta è importante. Scelgo liberamente, la libertà è tutto. Posso scegliere di scrivere la mia preferenza in Italia? Gli antichi romani lo scrivevano, popolo glorioso.Fecero l’Italia e l’Europa. Indro Montanelli vedeva un grande futuro per gli italiani e nessuno per l’Italia. Destini divisi. L’Italia sacrificata per gli italiani. Anche Dante lo diceva. Assumiamoci le responsabilità, scriviamo i nostri nomi, le nostre preferenze e l’Italia sarà il nostro destino. L’Italia europea. I sorrisi di questa cena si moltiplicano, le idee, i sapori, il gusto. I sentimenti e le passioni si gustano con i vini. Il conto non sarà mai zero e godiamo dell’appartenenza
Scrittore Sumero