Parliamone sotto le stelle:  Il valore sociale di un fazzoletto di terra

Parliamone sotto le stelle: 
Il valore sociale di un fazzoletto di terra

Giovedì  21 settembre 2017  h. 17.00

 presso la Fattorietta: Vicolo del Gelsomino
(traversa di Via Gregorio VII)

Un incontro organizzato dalla Cooperativa agricola di utilità sociale Spazi Immensi, in rete con il Forum Terzo Settore regionale,​ ​per raccontare e confrontarsi su opportunità, risultati e prospettive di crescita e benessere della persona in tutti​ ​gli​ ​aspetti, culturale, sociale ed economico, emersi nel percorso di Economia solidale intrapreso già da due anni da Spazi Immensi in stretta collaborazione con La Fattorietta, Associazione culturale e fattoria didattica, sita all’interno del Parco Piccolomini, un’area ad alta valenza paesaggistica vicino San Pietro (con vista sulla Cattedrale) e che ancora oggi mantiene le caratteristiche tipiche della campagna romana​.​

​Il progetto europeo INSPIRE (Servizi innovativi per la popolazione fragile a Roma), di cui il Forum TS Lazio è partner, sarà presentato, nell’ambito dell’iniziativa, da Antonio Fiore (Comunità Capodarco di Roma, partner di progetto).

Spazi immensi e La Fattorietta hanno contribuito quali, rispettivamente, soggetto e struttura ospitante all’inserimento di alcuni dei beneficiari di INSPIRE ​in tirocini di inclusione socio-lavorativa.

 

Un seme di speranza

La posizione sociale privilegiata della maggioranza delle persone, la loro autosufficienza, consente di potere, con maggiore discernimento, decidere, selezionare, etichettare o sovente contribuire ad emarginare persone che per svariate ragione sono fuoriuscite o non rientrano nei ranghi della “normalita”.
Questi ceti sociali “meno fortunati” di cui sono stati sfoderati aggettivi quali: svantaggiati, disgraziati, malati, handicappati, sono stati ammassati come scarti della società, andando a costituire le periferie sociali.
Analisi, approfondimenti, studi per individuare e capire ne sono stati fatti, ma questa pletora di categorie “svantaggiate” cresce a vista d’occhio. I costi di mantenimento o gestione di queste emergenze aumentano di giorno in giorno, creando un malessere sociale che forse più di ogni cosa turba il quieto vivere.
Molti in silenzio quotidianamente con passione, con professionalità e senza clamore si dedicano in particolari ambiti del disagio alla ricerca di soluzioni idonee che certamente non possono risolvere ma quantomeno limitare alcuni di questi fenomeni.
Il mancato dialogo con le altre articolazioni della società rischia di escludere dalla società la persona che, seppur con i propri limiti, HA DIRITTO ad esserci.
Partendo da queste considerazioni il nostro impegno è volto alla valorizzazione dell’essere umano che vive in condizione di marginalità sociale, partendo non dai suoi limiti, ma dalle sue capacità, dalle sue risorse. Questa valorizzazione deve essere trasversale deve coinvolgere tutte le fasce sociali delle società, pubblico e privato.
Cosa fare?
Risorse e strumenti non mancano. Occorre abbandonare le paure che ci rendono prigionieri, le posizioni di rendita, munirsi di una buona dose di volontà a confrontarci per lavorare per un’elevazione complessiva della società.
La forzatura di dovere necessariamente classificare le fasce di disagio oggi non sarebbero contenibili(?) in un calendario.
Dalla nostra discesa in campo (23 settembre 2015) abbiamo abbandonato le etichettature e ci occupiamo di inserimento sociale, lavorativo e riabilitativo dei soggetti fragili.
Abbiamo utilizzato la risorse naturale che da sempre accoglie tutti, la natura, con tutti i suoi componenti: terra, acqua, aria, sole, animali.
Dal 23 settembre 2015, supportati dalla pubblicazione della legge sull’Agricoltura Sociale lo facciamo a Roma presso la Fattorietta, in Vicolo del Gelsomino, a pochi passi da Piazza San Pietro.
La scelta del luogo non è casuale, un luogo simbolo, il centro del mondo che può e deve avere al centro l’essere umano. A noi il compito di organizzarli, promuoverli, formarli.
Due anni di presenza in campo, tanto abbiamo imparato da LORO, soprattutto ci hanno stimolato, ci hanno provocato, perché loro ci sono, siamo noi i grandi assenti, forse distratti o richiamati da altri interessi, ma non possiamo prescindere dallo loro presenza.
E’ arrivato il momento di fare un gesto semplice ma concreto per ridare fiducia.
METTERE A DIMORA LA SPERANZA.
Nell’attività svolta nel biennio 23 settembre 2015- 21 settembre 2017 sono stati attivati laboratori di Agricoltura Sociale che hanno portato alla promozione del G.A.S. “L’Orto di S. Pietro”, grazie alla sensibilità di altre aziende del comparto.
L’attività sperimentale si è conclusa: LORO sono pronti ad incontrare la società, ma la società è disposta a mettere a dimora un seme di speranza?
L’iniziativa:
In occasione dell’evento del 21 settembre 2017 che si terrà presso la Fattorietta, i partecipanti all’atto della registrazione riceveranno un seme che metteranno a dimora nei vasetti presi in consegna dai ragazzi per farne buoni frutti.
Avremo il coraggio di sporcarci le mani per seminare speranza?
Sarà un’occasione per dimostrare che queste persone non sono un problema ma una risorsa per ognuno di noi.
Un grazie a coloro che aderiranno all’iniziativa.

Paolo Rappa
Coop Spazi Immensi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *