Latina: Housing sociale e welfare aziendale. Come superare la crisi

Negli ultimi mesi in provincia di Latina è stato aperto un dibattito vivace sul welfare, la trasformazione sociale e il terzo settore in generale. Un dibattito che si è articolato in numerosi incontri, a porte chiuse e aperte, promossi dalle associazioni che hanno inteso stimolare, in questo modo, anche le istituzioni locali. Non è mancato nemmeno il confronto interno alle Acli provinciali di Latina per valutare quali possano essere le misure urgenti da adottare in un territorio dove la fragilità sociale appare evidente.

La relazione è stata svolta, su richiesta della presidenza provinciale, dal direttore provinciale Nicola Tavoletta, che ha evidenziato il quadro locale e ha rilanciato le proposte per risolvere le questioni aperte.

“Non è più lo squilibrio finanziario delle grandi istituzioni pubbliche a creare scompensi nei sistemi sanitari (per il Censis sono 11 milioni le persone che lo scorso anno hanno rinunciato o rinviato il ricorso a prestazioni sanitarie) e nei sistemi previdenziali ma anche la frammentazione della società determinata da cambiamenti socioculturali e trasformazioni demografiche – ha introdotto Tavoletta – Quasi un terzo delle famiglie è costituito da un solo componente e il 30% da anziani che vivono soli. Unico dato positivo pare essere la propensione al risparmio per le famiglie, in ripresa rispetto agli ultimi anni ma comunque inferiore al 10%, all’incirca la metà di quanto accadeva negli anni ’90. Tale situazione compromette la capacità di costruire per le famiglie una condizione patrimoniale di sicurezza a lungo termine. Sul ruolo delle famiglie il Forum 015 ha chiesto un’attenzione politica e amministrativa operativa con l’istituzione dell’assessorato per la famiglia per sostenere e promuovere azioni amministrative concrete per i nuclei familiari. A indicare il “tasso” di fragilità sociale  è poi il cosiddetto tasso di dipendenza, che misura il rapporto tra la popolazione attiva e non. La dipendenza tra le generazioni è aumentata del 5% negli ultimi 20 anni”.

Un dato positivo per Eurostat è quello dell’aumento  della occupazione giovanile di 5 punti in due anni con la disoccupazione che è diminuita dal 42,7% al 37,5%. Un dato su cui sicuramente hanno inciso le nuove norme per le assunzioni con il mercato del lavoro che a oggi presenta un saldo positivo per le assunzioni di 340.000 unità.

“In questo scenario di trasformazione sociale cambiano i valori dei parametri nel loro significato attribuiti negli ultimi decenni – spiega ancora il direttore delle Acli – In tale quadro le pensioni e i pensionati negli ultimi anni hanno funzionato da stabilizzatori sociali, impedendo fenomeni massivi di impoverimento. Questa funzione del welfare potrebbe non essere assicurata in futuro con il decrescere delle pensioni. Ora il territorio della provincia di Latina potrebbe  rispondere costruendo un’alternativa o integrazione al welfare nazionale con progetti di welfare locale e welfare aziendale. I corpi intermedi da mesi stimolano i soggetti pubblici e privati di questa provincia, cercando alleanze progettuali e sociali. Una proposta è quella del welfare aziendale che giocherebbe una doppia sfida: l’accelerazione dell’integrazione delle prestazioni del welfare pubblico e la capacità di offrire soluzioni ai nuovi bisogni. Un’altra proposta per le amministrazioni comunali, coinvolgendo le energie della società civile organizzata? I patti di collaborazione. Altro progetto? L’Housing sociale coinvolgendo il patrimonio edilizio privato inutilizzato, tramite incentivi e disincentivi tributari”.

Lo Stato ha risposto alle proposte del Terzo Settore, unito nell’alleanza contro la povertà, con i 2, 8 miliardi di euro del REIS in due anni, il 25% per il territorio. La Regione Lazio ha finalmente adottato la legge regionale sul welfare, che offre opportunità. “Ora tocca agli amministratori dei comuni pontini di deliberare strumenti concreti, i progetti e le risorse ci sono, anche le alleanze sociali” ha concluso Nicola Tavoletta.

 

 

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