Gaeta al voto, l’intervista a Vincenzo Papa
A Gaeta si vota per il rinnovo dell’amministrazione comunale. A Lazio Sociale l’intervista a uno dei protagonisti ella campagna elettorale: Vincenzo Papa. Già assessore al bilancio e al turismo, avvocato consulente grandi imprese, è stato anche vice procuratore con funzione di pubblico ministero
La sua candidatura è stata una sorpresa. Da assessore della giunta magliozzi ha amministrato Gaeta, oggi come intende rilanciare il percorso amministrativo?
Che domanda insolente!!!! Perché sarebbe una sorpresa? L’esperienza fatta con una precedente legislatura può rappresentare un bagaglio di capacità da mettere al servizio della comunità. Peraltro, devo essere riconoscente all’amministrazione Magliozzi poiché attraverso quel mandato ho imparato bene cosa non deve essere fatto. Utilizzare larghi spazi di tempo per sedare le guerre di palazzo, non costituisce esempio di efficienza dell’attività amministrativa. La lezione che mi è stata impartita è di per sé sufficiente a trovare determinazione per affrontare una consiliatura Che possa essere sì efficiente, ma soprattutto efficace.
Perché Mitrano?
Perché ho conosciuto l’uomo prima del sindaco. E, perché ho visto un sindaco far crescere una città riqualificandola, implementando quelli che erano i punti di forza, dando nuovi spunti in settori che sembravano oramai sopiti. Perché prima di aderire alla lista Che fa capo alla sua aggregazione, gli ho chiesto conto del programma amministrativo e del progetto politico che avrebbe accompagnato I successivi anni di amministrazione trovandolo coerente, realistico e realizzabile.
Tre piccole cose che farebbe per Gaeta?
Dare maggior incentivo alle piccole imprese nel ramo servizi, perché queste rappresentano l’ossatura e lo zoccolo duro sul quale fondare lo sviluppo economico del nostro territorio. Concertare ed aiutare l’associazionismo ed il volontariato per poter ampliare la partecipazione dei cittadini nella rivalutazione di ogni area cittadina. Creare i canali e reperire le risorse finanziarie per indirizzare sia giovani che persone con i giusti requisiti con la volontà di restituire alla città le attività produttive hanno caratterizzato Gaeta. Rilanciare all’esterno l’immagine di una nuova città, Strutturata nelle sistemiche di avanguardia ma forte di una propria tradizione. Sono quattro i piccoli progetti, Ma li ritengo validi.
Un grande provvedimento per la città?
Se per grande progetto si intende qualcosa di faraonico, non credo di essere in grado di poterlo proporre. Una cosa in mente, l’ho ben salda da molto tempo. Ogni grande progetto deve oggi passare attraverso l’armonizzazione su tutto il territorio, e se si vuol parlare di infrastrutture, attività di impresa, vie di comunicazione e servizi, tutti questi hanno bisogno di essere omogeneizzati attraverso una strategia Che guardi non solo la città di Gaeta, ma tutta la riviera di Ulisse.
Da assessore cosa ha fatto e lasciato a Gaeta?
L’ultima iniziativa intrapresa, cercò di imprimere nella mente dei piccoli operatori turistici la necessità di lavorare attraverso lo strumento della consociazione. La creazione dei consorzi avrebbe dato loro maggiore efficienza, aumentando l’appeal delle proprie attività. A cascata, utilizzo di quegli strumenti avrebbe dato anche maggiori possibilità di lavoro. Forse i tempi sono ora maturi per riproporre quello strumento. Ho visto nei giovani molta più disponibilità nel lavorare in équipe.
Si è parlato di lei come candidato a sindaco di Formia per l’anno prossimo, come mai questo slancio di generosità verso Gaeta?
Perdonami se mi viene da sorridere. Questa è una boutade di alcuni amici. Ci siamo trovati a cena tutti quanti insieme, si parlava di politica. Qualcuno tra loro mi chiese quale progetto avrei avuto per la città di Formia. Ne parlai ampiamente, forse hanno carpito il tono convinto di quello che esponevo e che avrebbe riguardato non solo la città di Formia ma tutto il territorio del Golfo. Loro ne rimasero entusiasti, ma per quanto mi riguarda il percorso da fare prima di esprimere una candidatura quale sindaco di una città è ben differente dall’esporre un progetto a degli amici. Il mio affetto é a tutto il territorio del Golfo dunque ai luoghi che mi hanno accolto ed adottato. Nessuno slancio di generosità, ma una sincera attenzione e premura.
In una fase politica caratterizzata dalle provocazioni si sente più rappresentativo della rabbia della gente o di una idea per la comunità?
Non esiste alcuna soluzione nell’esprimere la rabbia di altri o peggio ancora, cavalcare la rabbia per il proprio tornaconto. Ma la rabbia della gente deve essere ascoltata, é il compito di chiunque abbia a cuore il benessere della collettività. Percepire il malessere altrui senza fare spallucce, ma facendosene carico ed impegnandosi nella soluzione.