Artigianato e welfare per combattere la crisi della globalizzazione

Latina continua a essere un laboratorio del welfare voluto dal terzo settore ossia  dai corpi intermedi.
La festa nazionale del lavoro dell’Ugl ha portato  nel capoluogo pontino un grande confronto tra parti sociali e politica sul destino dello stato sociale. Un filo conduttore sembra comunque identificare gli incontri che si susseguono da mesi, svolti dai corpi intermedi come  Acli, Confartigianato, Confcooperative, Compagnia delle opere, Meic, Ucid, Coldiretti, PD, Cuori Italiani, UGL e Cisl: la declinazione delle politiche di welfare secondo i riferimenti della dottrina sociale.
Due sono state le novità che hanno mosso tutte queste organizzazioni a confrontarsi e ad elaborare soluzioni di welfare: la riforma del terzo settore e la legge regionale sul welfare, voluta dall’assessore regionale pontina Rita Visini.
Intensi sono stati gli incontri con relatori di livello, sia locale, che nazionale.
Di riferimento le relazioni dei seminari sulla Rrforma voluti dalle ACLI in collaborazione con CESV e SPES regionali, in particolar modo quella di Mons Mariano Crociata.
Novità nel Terzo Settore sono state poi l’elezione di Francesca Danese alla guida del Forum del Lazio e la costituzione di quello della provincia di Latina.
La scorsa settimana questo laboratorio emergente ha visto realizzarsi un’altra tappa importante in Curia con il convegno organizzato dall’Ufficio diocesano per la Pastorale della formazione sociopolitica su “Giovani e Lavoro”.
Le organizzazioni diocesane, in una sala piena, il 19 maggio, dopo l’introduzione del Presidente di Lazio Sociale Alessandra Bonifazi, si sono confrontate con le relazioni del dirigente nazionale della CISL Paolo Carraro e proprio il portavoce del Forum del Terzo Settore della provincia di Latina, il dirigente delle ACLI Nicola Tavoletta, che hanno animato il confronto con dati e proiezioni di progetti.
Nicola Tavoletta ha espresso un’ ipotesi di progettazione, costruendo il lavoro intorno alle relazioni sociali e al patrimonio del territorio.
costituzione forum 1
“Il messaggio più importante è che la risposta alle fragilità della globalizzazione va costruita con le diverse risposte delle comunità alleate. La crisi della globalizzazione affrontata dal basso con l’alleanza dei piccoli interessi professionali locali. Welfare e sviluppo locale tornano a emergere come soluzioni, con il ruolo guida degli enti locali e dei corpi intermedi, facendo prevalere la mediazione tra le istanze popolari e l’azione istituzionale. Il ruolo della politica è fondamentale in quest’opera,  con la politica che deve riappropriandosi della rappresentatività e della funzione di mediazione, abbandonando lo speculativo profilo dei movimenti di protesta. La politica deve sapere riassumere il ruolo guida della burocrazia, l’ ufficio del governo, che è necessaria e non contestarla per elettoralismo. Rispetto va dato alle lavoratrici e ai lavoratori della funzione pubblica.Quando parliamo di sviluppo locale possiamo ragionare su due azioni, prima il welfare per ridurre le disuguaglianze, poi la progettazione. Al centro vi è la persona, nodo di relazioni sociali, non l’individuo, elemento numerico utilizzato da meccanismi d’aggregazione virtuali come le piattaforme del web. Individuo considerato come consumatore. Il welfare per la persona, seconda la nostra proposta, è quello che si declina con i verbi e non con i sostantivi, perché i verbi vivono nel tempo in una ideale e concreta trasmissione generazionale. Abitare, lavorare e prendersi cura sono i verbi di riferimento. Abitare vuol dire vivere, far vivere tutto il patrimonio immobiliare inutilizzato. In provincia di Latina tantissime sono le case vuote, le case private, che se defiscalizzate potrebbero essere in un circuito di alberghi diffusi o Housing sociale. Le case vuote vanno maggiormente tassate. Enorme è il patrimonio immobiliare pubblico inutilizzato: un esempio su tutti l’intermodale. Va dato agevolmente in concessione a soggetti a partecipazione diffusa come cooperative, consorzi o imprese sociali. Lavorare, costruire insieme percorsi professionali, che dalla formazione degli adolescenti prosegue nelle specializzazioni. Prendersi cura: la reciprocità della realizzazione delle aspirazioni dell’assistito e del curante. Quali sono le soluzioni per concretizzare tali parole? I patti di collaborazione e il welfare aziendale. Le coperture di finanziamento? Il 25% del fondo destinato al REIS, importante provvedimento sociale voluto dall’Alleanza contro le povertà e adottato dal Governo e dal Parlamento. Il REIS è un intervento strutturale da 2 miliardi di euro; i fondi dedicati al ruolo del territorio è appunto del 25%. L’Alleanza contro le povertà è un esempio di Terzo Settore che funziona e guida le istanze sociali nelle Istituzioni con risultati. Sul welfare aziendale,poi, vi è anche lo sgravio irap.
 La progettualità parte dal welfare per costruire cambiamenti in cooperazione. 
Realizzare nei territori quelle opere per vivere l’abbandonato, l’inutilizzato, come è stato detto per l’abitare. La progettazione per lo sviluppo locale potrebbe essere macro e micro. La macro, quella pubblica; un esempio la realizzazione della autostrada Roma-Latina. L’adeguamento delle opere pubbliche serve ad agganciare i dati negativi della provincia a quelli positivi, come l’ottavo posto per l’esportazione, oppure il secondo Capoluogo di provincia in Italia più attrattivo per i giovani. a nuova autostrada va fatta, non è più il tempo di criticarla; emuleremmo Formia, dove la pedemontana non c’è, invece di Terracina dove il traforo ha fatto respirare la città. La micro progettazione è quella privata, quella che può trarre le risorse finanziarie dai bandi del piano di sviluppo rurale per dare forme economiche alla creatività nella multifunzionalità del mondo rurale. La trasformazione artigianale della produzione del territorio che non può essere delocalizzata e che compete non sulla velocità del tempo convenzionale, Kronos, ma su quello giusto, quello soggettivo, Kairos, che è irripetibile e qualifica. l lavoro non lo si attende, ma lo si crea nella condivisione. La creatività è l’estensione della identità di una comunità, ecco perchè il lavoro dovremo riuscire non più a distinguerlo tra autonomo e dipendente, ma come condiviso, espressione ed estensione della identità della comunità”.

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