IL BACIO DAVANTI ALLA FONTANA DI TREVI, IDEE E PROVOCAZIONI

Nuovo giorno, nuova idea.

Questo il motto della politica della rete virtuale, quella corretta e precisa, quella ordinata, quella seria, quella incorruttibile, quella che non stringe le mani e non guarda negli occhi.

Mi è sembrato impossibile ascoltare un Sindaco, in questo caso la Signora Raggi, che annunciava in televisione che per ovviare alla confusione di turisti davanti alla Fontana di Trevi avessero deciso di far transitare le persone senza potersi mai fermare.

La politica è calore, è passione, è l’idea che si incarna, ma se passi la tua storia di impegno civile su un blog aziendale allora niente vituperate pacche sulle spalle ed arcaiche strette di mano, quindi non puoi capire che la bellezza di Roma è anche quel bacio sensuale che mai dimenticherai davanti alla Fontana del Bernini.

Fermarti a guardare la fontana di Trevi e magari esprimere la magia del momento con il tuo partner?

Assolutamente no.

Commentare con un amico la scena di Totò e Nino Taranto mimandola?

Siamo seri…

Fermarti a guardare i particolari, dando qualche semplice spiegazione ai tuoi figli?

No, c’è wikipedia, google immagine.

Derubricando questa trovata poco civile vorrei aprire un tema contingente: l’idea e la politica viaggiano ancora insieme?

L’idea è una intuizione che viene elaborata in disegno della mente, che la politica, attraverso la mediazione sociale, evolve in progetto, che un amministratore, trasforma in opera o servizio.

L’esempio della Fontana di Trevi non rispetta per niente tale percorso, ma risponde all’estemporaneità della trovata, quella da lanciare in rete, forse la provocazione.

Si amministra con le provocazioni?

A Latina l’associazione culturale di riferimento delle liste elettorali che sostengono l’amministrazione civica ha organizzato, come ogni anno una rassegna culturale, nella quale, durante uno spettacolo al Teatro D’Annunzio, una serie di attori hanno mostrato i loro fondoschiena nudi al pubblico con il plauso degli amministratori comunali in prima fila.

La politica e l’amministrazione oggi partono dall’idea oppure dalla provocazione per avere più like?

Prima non funzionava niente?

Ora ci accorgiamo che prima le cose funzionavano, forse stentavano, andavano migliorate, ma ora si fermano.

Provocare per la Treccani vuol dire eccitare, spingere, qualcuno ad un comportamento aggressivo.

La partita ora è tra l’idea e la provocazione, non è tra destra e sinistra.

Possiamo stare legittimamente da una o dall’altra parte, ma da una potremmo godere della bellezza e della sua armonia, dall’altra parte: chiedete a chi era al Teatro D’Annunzio.

Scrittore Sumero

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