VOLEVO SOLO CAMBIARE IL MONDO
Venerdì 5 maggio ore 17.00
Complesso del Vittoriano – Monumento Vittorio Emanuele II – Roma Sala Zanardelli – Spazio Conferenze
(ingresso lato Aracoeli)
Venerdì 5 maggio dalle 16 alle 19 nella Sala Zanardelli del Monumento a Vittorio Emanuele II (Vittoriano) si celebrerà la IV giornata europea della Vita Indipendente promossa dal network europeo Independent Living per accrescere la consapevolezza sul valore e la forza delle persone con disabilità e mantenere l’attenzione sul riconoscimento dei diritti. Inserita tra le iniziative della Mostra Schedati, perseguitati, sterminati. Malati psichici e disabili durante il nazionalsocialismo arricchita dalla sezione Malati, manicomi e psichiatri in Italia: dal ventennio fascista alla seconda guerra mondiale.
di Giuseppe Della Misericordia
con Arianna Ninchi Gabriella Bertini
Laura Formenti Casa
Rita Superbi
musica percussioni giapponesi Taiko
Scene e costumi Roberta Budicin
Aiuto regia Olimpia Ferrara
Regia Vittorio Pavoncello
Lo spettacolo è innanzitutto un omaggio a una donna con disabilità, Gabriella Bertini che con forza e passione ha superato limiti e barriere presenti nella società favorendo condizioni migliori di vita per tutte le persone con disabilità. In una atmosfera fra il sogno e il ricordo la protagonista Gabriella Bertini, incontra una giovane donna che sembra conoscere molto bene il suo passato. La situazione singolare si trasforma subito in un gioco di intimità ed estraneità fra le due donne, e Gabriella decide di chiamare Casa la sua giovane amica. Casa diverrà quindi una proiezione mobile di una Gabriella diventata immobile a causa della disabilità sopraggiunta, e la giovane donna sarà anche una specie di assistente che spingendo la carrozzina farà percorrere alla protagonista un viaggio nel tempo a partire dall’Italia degli anni Sessanta fino ai giorni nostri. Gabriella rivivrà, attraverso la giovane amica Casa, le tappe più importanti della sua vita di donna e di donna disabile con un matrimonio e un figlio adottato, insieme alle lotte politiche che condusse per permettere alle persone disabili una vita di fierezza e non di vergogna. In scena oltre alle due donne c’è un terzo personaggioche suonerà le percussioni giapponesi. La musica delle percussioni giapponesi, con i suoi movimenti da arte marziale, oltre a dare un imponente aspetto coreografico alla scena sarà quasi il ritmo cardiaco della protagonista, seguendo e avvolgendo gioie e amarezze di una intera vita. Al termine dei tanti ricordi Casa mostrerà a Gabriella un ultimo ricordo e Gabriella ritroverà nel libro preferito della sua infanzia: l’Antologia di Spoon River, una chiave della sua vita.