Lottare contro i vaccini, il suicidio dell’umanità
Sembra incredibile ma uno dei capisaldi dell’evoluzione sociale e politica dell’umanità quale è il principio della vaccinazione è messo in discussione da diverse teorie che a dire il vero più che scientifiche hanno la caratteristica di apparire come soggetti di film di fantascienza nera o del genere catastrofico.
Le teorie complottistiche si susseguono da sempre e hanno un che di fascinoso, dobbiamo ammetterlo. Il capitano Nemo pronto a impossessarsi del mondo è saldamente osteggiato dal James Bond di turno che in quattro e quattr’otto sul filo di lana rimette a posto il delicato equilibrio che governa il bene del mondo. Ma quelli sono film, romanzi o cartoon dove nessuno muore sul serio e dove, presumibilmente, chi ha ragione trionferà. In questo caso si tratta di assoluta realtà: sono molte e sono in aumento le persone che sentono i vaccini come un pericolo indotto dalle multinazionali del farmaco con la colpevole complicità dei governi.
Un pericolo per la salute propria e di tutti al punto da creare opinione e da tracciare un solco che è un confine: di qua i combattenti per un’umanità sempre più libera dal ricorso alle cure farmacologiche e di là coloro che inconsapevoli contribuiscono al degrado fisico e morale della specie umana.
Eppure da Jenner che sconfisse il vaiolo a Sabin che debellò la poliomielite, tutta la storia della vaccinazione umana è costellata di trionfi assoluti. Il male delle popolazione del terzo mondo non è solo quello economico e igienico ma ancora quello di avere accesso parziale alle vaccinazioni. Io stesso non avrei dovuto ricorrere a un trapianto di organo per rimanere in vita se avessi avuto la possibilità di vaccinarmi quando ero in età adatta e se vi fosse stato il vaccino contro l’epatite b, come oggi è possibile e accessibile.
Ma da dove nasce questa sfiducia estrema contro le vaccinazioni e in generale contro i farmaci? A mio modo di vedere ha un generatore comune con quella visione ambientalista che ritiene il mondo e la natura un ambito in equilibrio perfetto dove ogni intervento umano rischia di stravolgere questa formidabile saldezza. In quest’ottica la natura umana si deve intendere come parte di questo meraviglioso progetto: quindi perfetta o tendente alla perfezione. Una visione gigantista della natura e del suo corso, unica depositaria di certezza, unico bene assoluto da tutelare ad ogni costo. Quindi il vaccino non cura, anzi minaccia la saldezza del nostro apparato fisico e naturale, dove le cose funzionano bene da sole se solo si rispettano i ritmi e i tempi del motore che regola da sempre l’equilibrio di tutte le cose. In pratica l’intero pensiero filosofico che parte dall’illuminismo fino ai giorni odierni sarebbe un male. A volte mi scoraggio un po’ quando sento accanto a me frettolosi e inadeguati racconti di una umanità gravata da malattie, pericoli di contagio, complotti di ogni genere orditi a nostro danno ma mi ritiro su quando vedo che i nostri cari vivono bene anche dopo gli ottant’anni e che le prospettive di vita, considerato tutto, sono sempre migliori per ognuno di noi. Quanti e come saremmo senza vaccini e senza farmaci?
Agostino Mastrogiacomo