Mamma Roma e i suoi figli migliori. Gli etno trekking dei Pontieri del Dialogo
Una nuova intervista a una delle associazioni che stanno partecipando al premio ROMA Best Practices Awards 2017, “Mamma Roma e i suoi figli migliori”, ideato da Paolo Masini, consigliere del ministro dei beni culturali ed ex assessore allo sport e alle periferie di Roma Capitale. Un ulteriore modo per conoscere tante buone pratiche del Lazio e della Capitale e per immergersi nella realtà di un concorso che ha come obiettivo principale quello di diffondere ottimismo.
Oggi conosceremo la realtà di Pontieri del dialogo.
Pontieri del dialogo parteciperanno a “ROMA Best Practices Awards 2017, Mamma Roma e i suoi figli migliori”, cosa rappresenta per voi questo premio?
Lo riteniamo un evento molto importante per due motivi. Il primo è che finalmente si da’ importanza alle Buone Pratiche in una società dell’informazione che ci bombarda solo di cattive notizie. Il secondo è che si riconosce e si premia, fosse anche simbolicamente non importa, l’impegno silenzioso, quotidiano e disinteressato che il mondo del Volontariato e delle Associazioni mette in campo per la collettività.
Quale vostro progetto o iniziativa volete porre all’attenzione della giuria del premio?
Pontieri del Dialogo è una Associazione di Promozione Sociale nata nel 2015 per promuovere il dialogo fra diversità, siano esse di carattere religioso, culturale, fisico o sociale, attraverso il camminare. Abbiamo quindi proposto un ciclo specifico di camminate per realizzare i nostri scopi: gli EtnoTrek. Si tratta di Itinerari particolari spesso nelle periferie, aventi lo scopo di creare momenti d’incontro con Comunità geografiche e/o religiose nei vari luoghi di ritrovo dove esse vivono (luoghi di culto, centri di aggregazione). Molti dei partecipanti non conoscono queste realtà e camminare è la velocità migliore per inquadrare il territorio di riferimento e preparare il confronto di chi bussa alla porta e di chi accoglie. L’esperienza avviene sempre attraverso lo spirito dell’ascolto di incontro; la presentazione di usanze (riti, tradizioni, musica e costumi) e di cibo/bevande spesso offerte dalle Comunità stessa sviluppa un forte senso socializzazione e solidarietà tra tutti i partecipanti. Diversi membri delle Comunità oggetto di visita si sono poi uniti negli EtnoTrek successivi dando vita ad interscambio cultural-religioso fra stranieri e/o italiani di seconda generazione. Per queste iniziative abbiamo ricevuto il Patrocinio del Ministero del MIBACT (Beni Artistici e Culturali e del Turismo) e delle Biblioteche di Roma.
Questo programma è intervallato da Eventi, a tutti gli effetti degli EtnoTrek Speciali, che hanno l’obbiettivo di coinvolgere gruppi in cammino più numerosi. Il più importante è il Trekking Interreligioso, che quest’anno si terrà il 25 aprile 2017 e avrà come tema Ponti e Muri. .Ovviamente ai Muri noi preferiamo i Ponti … del Dialogo! Partiremo da Porta Furba alle ore 09:00 con una tappa itinerante lungo la via del Mandrione, un Acquedotto che è stato un luogo di demarcazione e di rifugio in molte vicende storiche e di cronaca recente. Poi l’incontro con la Comunità Baobab Experience, una esperienza emotivamente forte e coinvolgente, quindi l’Istituto Tevere, un centro fondato a Roma per promuovere il dialogo, gli studi interculturali e interreligiosi. Infine la nostra tappa finale, sarà al Villaggio per la Terra dove il nostro arrivo è atteso per le 15:30.
Cammineremo anche ricordando una grande figura di precursore del Dialogo che è stato Padre Ernesto Balducci, proprio perché il 25 aprile ricorre il venticinquennale della sua scomparsa con una suo frase-simbolo.
“Gli uomini del futuro o saranno uomini di pace o non saranno” (Padre Ernesto Balducci)
Paolo Masini, promotore del Premio, intervistato da Lazio Sociale ha detto che il messaggio che si vuole far arrivare al territorio è quello dell’ottimismo e del riconoscimento di chi opera per il bene comune, condividete il pensiero che sia sempre più importante valorizzare chi si impegna quotidianamente nell’interesse comune e che vada sostenuto anche dalle istituzioni?
Si assolutamente si !! Oltre alle Associazioni e alle Organizzazioni di Volontariato “riconosciute” vi è un grandissimo numero di cittadini che si coordina per compiere azioni specifiche (un esempio sono i Gruppi di Re-take, bravissimi e attivissimi).
Si calcola che in Italia vi siano 4,5 milioni di persone che operano nel sociale più altri 2,5 di Cittadini Attivi che si prodigano instancabilmente per il Bene Comune. Ben sette milioni di persone (12% di tutta la popolazioni italiana) che agisce sotto la luce, meglio dire all’ombra, di pochissimi riflettori in un Paese che per tante ragioni è allo stremo dal punto di vista sociale e la cui frustrazione può dare origine a derive molto pericolose. Ecco “’l’ottimismo e il riconoscimento di chi opera per il bene comune” è quella ventata di cui tutti abbiamo bisogno per sperare ma anche un invito a contribuire.
Secondo Pontieri del dialogo cosa si dovrebbe fare per dare risalto e valore al mondo dell’Associazionismo ?
Le Istituzioni potrebbero fare decisamente di più. Esiste una legge di riforma del Terzo Settore che manca, come spesso accade, della parte attuativa e quindi non può essere operativamente utilizzata. Questo grande esercito di volontari sociali crea anche una notevole ricchezza economica che, incentivata al meglio, potrebbe produrre una ricaduta occupazionale non trascurabile.
Una parola che rappresenti il lavoro che voi fate sul territorio e che volete venisse evidenziato dal Premio.
Il nostro slogan è “in cammino verso una società aperta alle differenze” perché il nostro obbiettivo principale è quello di favorire il dialogo fra tutte le diversità, come abbiamo già detto. Naturalmente non abbiamo la presunzione di cambiare i destini del mondo, ma di aggiungere un piccolo contributo per la creazione di ponti di comunicazione interetnica, interreligiosa e intersociale, un approccio laico e improntato al rispetto mutuo, uno dei segni distintivi per costruire un futuro vivibile.