Acquisti Green per gli enti locali. Fare Verde e il modello GPP

Nei giorni scorsi  il Gruppo Locale di “Fare Verde” ha presentato all’Amministrazione Comunale di Fondi la proposta di adozione del modello GPP nelle procedure di acquisto di beni e servizi. GPP è l’acronimo di Green Public Procurement, letteralmente appalti pubblici verdi  e indica uno strumento o meglio ancora un indirizzo di politica ambientale volto a favorire l’adozione di determinati criteri nelle modalità di acquisto di beni e servizi da parte della Pubblica Amministrazione.

“Mettere in pratica il Green Public Procurement vuol dire rivedere le procedure per l’acquisto dei beni e servizi e per la realizzazione delle opere non limitandosi, quindi, a tenere conto del loro solo costo monetario, ma anche di tutti gli impatti ambientali che questi possono generare nel corso del ciclo di vita” scrivono gli operatori di Fare Verde in un comunicato.

Ma che cos’è il Green Public Procurement

Questo modello è definito dalla Commissione europea come “l’approccio in base al quale le amministrazioni pubbliche  integrano i criteri ambientali in tutte le fasi del processo di acquisto, incoraggiando la diffusione di tecnologie ambientali e lo sviluppo di prodotti validi sotto il profilo ambientale, attraverso la ricerca e la scelta dei risultati e delle soluzioni che hanno il minore impatto possibile sull’ambiente lungo l’intero ciclo di vita”.

L’approccio, come detto, deve essere quello del ciclo di vita: la riduzione degli impatti deve avvenire quindi sia a monte dell’utilizzo, ovvero nel ciclo di produzione e distribuzione, sia nella fase d’uso, sia infine nella fase di fine vita, cioè di smaltimento finale o ancora meglio di riutilizzo. La riduzione degli impatti ambientali è relativa, in particolar modo, a tre aspetti:  ciclo di produzione / minore consumo di materie prime ed energia;
ciclo di consumo / minori emissioni, minori rischi per la salute umana;
ciclo di smaltimento / maggiore durata di vita, migliori possibilità di riutilizzo, minore produzione di rifiuti.

Gli acquisti effettuati dalla Pubblica Amministrazione rappresentano in Italia ed in Canada il 17% del Prodotto Interno Lordo (PIL), in Europa il 18%, negli USA il 14%. La pratica del GPP consiste nella possibilità di inserire criteri di qualificazione ambientale nella domanda che le Pubbliche Amministrazioni esprimono in sede di acquisto di beni e servizi. Su questo tema la P.A. può svolgere, quindi, il duplice ruolo di “cliente” e di “consumatore”, e in quanto tale può avere una forte capacità di “orientamento del mercato”.

Il quadro normativo

Il ricorso allo strumento GPP viene incoraggiato da alcuni anni dall’Unione Europea. In Italia inizialmente era facoltativo, però esistevano alcune norme che ne favorivano l’applicazione, stabilendo dei requisiti specifici o degli obiettivi per l’acquisto e/o utilizzo di determinati prodotti o servizi. Dal Decreto Ronchi (D.lgs. 22/97 art. 19), modificato da L.448/01, che stabilisce l’acquisto di almeno il 40% del fabbisogno di carta riciclata, al DM del 27/3/98 in cui una quota del parco autoveicolare deve essere costituito da veicoli elettrici, ibridi o ad alimentazione a gas naturale dotati di dispositivi di abbattimento delle emissioni, la Finanziaria del 2002 (L. 448/01, art.52) sancisce l’obbligo di riservare almeno il 20% del totale all’acquisto di pneumatici ricostruiti. Il DM 203 dell’8/5/2003 invita le Regioni a definire norme affinché gli Enti Locali coprano il fabbisogno annuale di manufatti e beni con una quota di prodotti ottenuti da materiale riciclato nella misura non inferiore al 30%. Il decreto prevede, inoltre, che i destinatari adottino, in sede di formulazione di gare per la fornitura e l’installazione di manufatti e beni, e nella formulazione di capitolati di opere pubbliche, criteri tali da ottemperare al rispetto delle quote previste dal decreto.

La normativa è riassunta nel cosiddetto Piano D’Azione Nazionale per gli Acquisti Pubblici Verdi denominato Piano d’Azione per  la sostenibilità dei consumi nel settore della Pubblica Amministrazione (PAN GPP), aggiornato con D.M. 10 Aprile 2013 pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 102 del 3 Maggio 2013. Da tale Piano discendono poi dei documenti che contengono dei Criteri Ambientali Minimi (CAM) per diversi settori merceologici o servizi.

L’inserimento dei CAM nei documenti di gara è divenuto obbligatorio in seguito all’emanazione del nuovo Codice Appalti, D.Lgs n. 50 del 18 Aprile 2016, che all’art. 34 prevede l’applicazione dei CAM nelle gare pubbliche.

Andrea Lucidi

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