L’ultima beffa al campione. Vittorio Calvani, ex Latina Calcio fa causa a Sky

Forse il primo terzino della storia del calcio con una buona propensione offensiva; di certo il primo pontino a solcare i campi della Serie A. Vittorio Calvani rappresenta un pezzo di storia importante, almeno sotto il profilo calcistico, della città di Latina anche se il suo carattere un po’ schivo e poco avvezzo ai riflettori, e un capoluogo che spesso tende a dimenticare i suoi figli più illustri, lo hanno relegato alle foto d’epoca e al ricordo dei tanti appassionati che ancora dopo 50 anni dall’addio al calcio lo fermano e salutano per strada. Se l’amore della gente ha ben ripagato l’assenza istituzionale, in realtà mai cercata dallo stesso Calvani, la ribalta della cronaca è arrivata in un modo del tutto inaspettato e che ha fatto male. 

“E’ stata mia figlia a chiedermi, il 19 marzo scorso, se per caso mi avesse intervistato Sky. Una sua amica sosteneva di aver visto in televisione un uomo e una mia fotografia d’epoca ma di avere dei dubbi se fossi io. E in effetti non ero io” ci racconta Calvani che abbiamo incontrato nello studio del legale che sta seguendo la vicenda.

Lo scambio di persona, la vera e propria burla degna di un moderno remake di Amici Miei di Monicelli, è andato in scena in tarda mattinata in pieno centro a Latina quando un giornalista Sky, chiedendo che emozioni associassero i cittadini al nome del Latina Calcio, si è imbattuto in un gruppetto di anziani. E’ stato uno di loro a rispondere alla domanda indicando un’altra persona poco distante e dicendo: “Quando giocava con il Latina Vittorio Calvani”.

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Peccato che quell’uomo subito inquadrato dalla telecamera non fosse Vittorio Calvani ma un suo conoscente d’infanzia. Questo, impacciato ma spalleggiato dai suoi amici, ha risposto alle domande dell’intervistatore, tagliando però corto e sostenendo di aver fatto solo panchina.

 “Non mi è mai importato non ricevere alcun riconoscimento – ci racconta Calvani – si figuri io quasi mi imbarazzavo anche a firmare gli autografi. Però che quella che doveva essere una burla sia finita in tv e che si sia pure detto che ero un panchinaro un po’ mi ha ferito. Ho sempre fatto con amore il mio lavoro, sudore e passione e non mi piace che sia ridicolizzato in questo modo. Capisco che si sia trattato di una burla ma i giornalisti di Sky potevano almeno controllare chi avessero di fronte o perlomeno verificare che quello che stava dicendo il finto me fosse corrispondente al vero”.

Già perché Calvani, oltre a essere stato sempre titolare nelle fila nerazzurre nella stagione 66-67 è stato come detto anche il primo pontino a solcare i campi della serie A giocando con la maglia del Palermo e del Genoa e collezionando complessivamente 82 presenze.

Un aneddoto diventato quasi legenda, vuole poi che sia stato lui a indicare al Brescia il grande Spillo Altobelli. “Confermo – ci racconta divertito – doveva svolgersi a Latina un quadrangolare giovanile tra Juventus, Brescia, Pescara e appunto Latina. Il Brescia era allenato da Mauro Bicilli mio compagno di squadra al Genoa. I suoi ragazzi alloggiavano da me al Garden hotel ed è parlando col mister che venne fuori il nome di Altobelli e le sue enormi qualità tecniche. Consigliai anche al Latina di non vendere Altobelli ma di darlo in comproprietà perché in pochi anni il suo  valore sarebbe quadruplicato, ma non mi diedero ascolto”.

Un uomo maturo, elegante e pacato quello che ci siede di fronte accanto all’avvocato Giulio Mazzaglia che intenterà per lui la causa al colosso dell’informazione. “La mia non vuole essere una battaglia di principio né un modo per far parlare di me ve lo assicuro. Ma nel mio piccolo sento di aver portato il nome della città in giro per l’Italia senza chiedere nulla in cambio. D’altronde giocavo semplicemente a pallone non è che facessi qualcosa di particolare. Però dopo anni, decenni ormai, ferisce vedersi ricordare in questo modo, avrei voluto solo che si fosse parlato di me nella maniera corretta”. 

 

Il legale: Spiazzati dall’assenza di controllo dell’emittente

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L’avvocato Giulio Mazzaglia

 

 

Richiesta di rettifica con riserva di intentare comunque una causa per risarcimento del danno per lesione dell’immagine dell’ex calciatore. Questa la linea di difensiva dell’avvocato Giulio Mazzaglia del foro di Latina che difende Vittorio Calvani. “Siamo rimasti  spiazzati dalla visione del servizio andato in onda sui canali Sky – ha sottolineato Mazzaglia -. Stupisce l’assenza di qualsivoglia tipo di controllo, sia  da parte del giornalista che ha realizzato il servizio  che del  Direttore di Sky Sport,  in ordine alla reale  identità dei soggetti intervistati e alla veridicità delle relative dichiarazioni rese. Abbiamo già provveduto alla notifica della richiesta di rettifica ai sensi dell’art. 8 della Legge 47/1948 e siamo pronti ad adire le competenti sedi giudiziarie al fine di vedere risarcito l’evidente danno alla reputazione professionale e personale subito dal mio assistito .”

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