Intervista alla dott.ssa Emma Ciccarelli, Presidente del Forum delle Associazioni Familiari del Lazio

Il Forum delle Associazioni Familiari del Lazio nasce il 20 giugno 1998, in rappresentanza delle Associazioni romane e del Lazio impegnate nel campo della famiglia a diverso titolo e che si riconoscono nella Carta dei Diritti della Famiglia della Santa Sede.

Lazio Sociale ha intervistato, la dott.ssa Emma Ciccarelli, Presidente del Forum delle Associazioni Familiari del Lazio dal 2011, al suo secondo mandato, nonché Vice Presidente nazionale del Forum delle Associazioni Familiari, Membro dell’Osservatorio Nazionale sulla Famiglia e componente della Consulta Nazionale della Cei di Pastorale Familiare.

Quanto è importante il ruolo del Forum delle Associazioni Familiari?

Il ruolo è importante nella misura in cui le Associazioni che vi aderiscono sostengono e incoraggiano l’attività del Forum. A livello istituzionale il Forum nazionale ha un buon riconoscimento, e così anche il Forum del Lazio.  Il Forum è un organismo apartitico che fa politica, in questo senso  e per la sua mission è in dialogo con tutte le forze politiche ed ha l’obiettivo di realizzare quell’aspetto della Dottrina Sociale della Chiesa che riguarda le politiche familiari, in rete con i propri associati ma con tutte le istanze del territorio

Nel territorio regionale com’ è strutturato il Forum? Ci sono alleanze con altre realtà territoriali?

Nella Regione Lazio il Forum ha tra le sue priorità , soprattutto  negli ultimi anni dei  due mandati della mia Presidenza , di radicarsi territorialmente , cioè di costruire dei comitati provinciali e territoriali in tutte le zone del Lazio . A tutt’oggi il Forum lavora per il 90% su Roma e sulle tematiche che appartengono a Roma capitale . Mentre si fa fatica a far conoscere e a radicare il Forum nelle altre province e negli altri territori

Qual è il rapporto con le Istituzioni? Sono presenti tavoli, momenti di collaborazione e di confronto?

Siamo stati ricevuti sia da questa Amministrazione capitolina, del Movimento 5 stelle, la quale ci ha dedicato dello spazio e ha preso in considerazione le nostre proposte;  tuttavia ad oggi c’è solo un ascolto , non c’è un coinvolgimento ai tavoli di lavoro anche se noi lo abbiamo chiesto ripetutamente. Lo stesso vale per la Regione Lazio dove, malgrado ci sia un riconoscimento delle attività del Forum,   non c’è la volontà politica di inserire il Forum nei tavoli di discussione . Abbiamo più volte sollecitato questa richiesta. Questo nelle amministrazioni precedenti non si era mai verificato.  Subiamo un periodo politico che è molto autoreferenziale e confuso sui propri obiettivi.

Lo scorso giugno su Avvenire è stato pubblicato un articolo a firma di Luciano Moia, secondo il quale “sostenere le reti familiari a livello locale vuol dire lavorare per il benessere della famiglia ma anche promuovere lo sviluppo del territorio”, questo pensiero come si traduce nel territorio regionale?

Sulle reti territoriali noi siamo in ascolto delle istanze che ci vengono dalle Associazioni aderenti, cerchiamo poi di farci degli interlocutori a livello istituzionale. Questo dipende dall’amministrazione che abbiamo di fronte e dalle capacità di ascolto esistenti.  Tuttavia,  di fronte ai silenzi di quest’ultimo anno e alla crisi della politica, il Forum di sua iniziativa ha dato vita ad una proposta culturale e di coinvolgimento delle varie reti associative attraverso delle manifestazioni che sono state per tre anni E..state in famiglia, il meeting della Famiglia a Roma, manifestazione che durava 5 giorni,  piazza di incontro di tutto l’associazionismo, laboratorio di idee, incontro con le famiglie Romane e non; una produzione anche  di proposte, dove c’era la possibilità di far conoscere tutto il bello che fa l’associazionismo a Roma e anche fuori Roma .

L’anno scorso la manifestazione è stata avviata insieme all’Ufficio di Pastorale Familiare della Diocesi, ed ha preso il nome di Settimana della Famiglia . Ha avuto un successo superiore alle aspettative perché ha coinvolto tanti interlocutori istituzionali, dal Ministro della Famiglia ad altre realtà istituzionali, anche della cultura. Abbiamo fatto incontri nelle Università, nell’Aula Magna dell’Università La Sapienza, e anche alla Cattolica del Sacro  Cuore. Sono stati incontri di alto livello, sparsi su tutta Roma e che hanno contribuito a far conoscere di più la bellezza e i valori che porta la famiglia nella società.

Le politiche familiari nel Lazio vanno incontro alle istanze di promozione e di sostegno della famiglia?

In genere in campagna elettorale portiamo ai candidati e agli schieramenti politici dei programmi, delle proposte sulle politiche familiari. Nel Lazio c’è un paradosso, pur esistendo una legge quadro regionale sulla famiglia in realtà questa non viene applicata e quando si parla di politiche familiari si continua a considerare queste ancora come politiche assistenziali  e di sostegno alla povertà; in realtà le politiche familiari sono politiche di promozione della famiglia e di prevenzione dei disagi familiari. Purtroppo questi sono contenuti che stentano ad essere elaborati e realizzati dalle stesse forze politiche. C’è una “ignoranza” diffusa sulle politiche familiari, ma anche la volontà da parte degli stessi politici di non approfondire il tema; il fatto che non ci coinvolgano nei tavoli di lavoro fa capire quanto si sia molto interessati  sui temi che riguardano la povertà e poco a quelli che riguardano lo sviluppo, si è poco interessati ad elaborare idee progettuali che siano in una prospettiva di sviluppo sociale del Paese

Priorità e progetti futuri?

In questo periodo, stante la stasi della politica e quindi un momento di stagnazione e di scarsa elaborazione progettuale e di idee,  il Forum sta lavorando sul potenziamento interno. Uno degli obiettivi che ci prefiggiamo di raggiungere prima della fine di questo mandato, è quello di aprire degli spazi forum all’interno della Regione dove ci sia la voce anche delle piccole province, dei piccoli comuni, e la voce di quelle famiglie che vivono nel Lazio. Pensiamo anche alle zone terremotate, alle zone più economicamente impoverite. Stiamo cominciando a volgere lo sguardo verso questi territori per cercare di creare delle reti più forti dove le famiglie possono sentirsi sostenute. Inoltre, non mancheremo di realizzare anche conferenze , dibattiti e confronti a primavera inoltrata dove cercheremo di sensibilizzare le famiglie ad una maggiore cittadinanza attiva e a motivare, nonché spiegare perché è importante far sentire la propria voce in un momento storico in cui le forze politiche non sono rappresentative dei bisogni del territorio.

Autore:  Alessandra Bonifazi

 

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *