Il centrodestra, utopia o possibile futuro?
Cosa succede nel centrodestra italiano? A una prima analisi si evidenziano alcuni aspetti che vanno isolati.
Il primo è che una riunificazione di posizioni molto distanti tra loro pare impossibile. La LEGA NORD sembra accontentarsi di buon grado di un risultato a due cifre percentuali e orienta tutto il suo programma su una non meglio definita liberalizzazione del mercato, o meglio dalle attuali regole del mercato, e su una politica anti immigrazione decisa. Ovviamente non manca la rinuncia all’euro, il ripudio dell’europa unita ed una marcata simpatia per i metodi spicci e violenti di Putin. Posizioni tranchant che impediscono un confronto con l’area moderata e dialogante con le posizioni diverse ma che si riconoscono nelle istituzioni e nel rispetto delle regole internazionali. La posizione di Fratelli D’italia pare essere simile a quella della LEGA NORD e la sua percentuale di consenso ad una cifra sembra essere territorialmente molto collocata nell’ara del centro sud d’ Italia , dove effettivamente la LEGA NORD compreso il suo rimorchio Noi Con Salvini, trova pochi adepti. In questo contesto Forza Italia ha acquisito la forma di un Giano Bifronte. Da una parte , minoritaria, Brunetta e Santanchè che sgomitano e si sbracciano per recuperare consensi in LEGA NORD e dall’altra Berlusconi, Romani e altri che cercano di rafforzare un’identità moderata in positivo con modesti risultati visto il pesante storico che si trascinano dietro. Riunire queste diverse aree sembra impossibile ed è comunque sicuro che la somma dei consensi attualmente evidenziata dai sondaggi sarebbe ben al di sotto del 35 % che oggi risulta dal mero calcolo matematico. La diatriba e lo scontro politico dalle diverse forze rimane quindi solo tra PD e 5 STELLE. IL centro destra sembra distratto, incapace di prendere posizione e pare affidarsi al vecchio motto che recita: tra i due litiganti il terzo gode. IN politica, specie nella politica della comunicazione come è quella di oggi, non è una buona idea quella di acquattarsi per godere alla fine non si sa bene di cosa. Davvero si crede che il Mov 5 Stelle si scioglierà come neve al sole sopraffatto dal suo “intransigentismo” in perenne mutazione? Davvero si spera che il PD si frantumi in tanti asteroidi in cerca di rappresentanza stabile? Può darsi che questo succeda ma bene sarebbe cercare di avere un identità nuova, che isoli gli estremismi, conservi i valori di moderazione ed apertura al dialogo ma che sappia proporsi come compagine di governo salda, efficace, propositiva e soprattutto innovativa. Che sia di novità nel linguaggio, nelle persone, negli obiettivi e nel loro raggiungimento. Come? Inserendosi nel confronto politico con una posizione di apertura alle opportunità di crescita economica , che disprezzi la polemica sterile del dibattito fine a se stesso ( a mio modo di vedere è uno spazio culturale già occupato), che non disprezzi alleanze positive con forze che possono essere funzionali al progetto di governo di moderazione, che sia lontano da posizioni estremiste e spesso non utili al raggiungimento degli obiettivi primari che debbono essere soprattutto alcuni: ampliamento dei servizi sanitari ai cittadini, riduzione delle inefficenze degli apparati dello stato, immediata crescita delle opportunità di lavoro stabile, formazione scolastica adeguata, ridurre gli ostacoli che separano il cittadino comune dalle istituzioni ( che poi è il vero spazio libero da riempire) , drastica riduzione della pressione fiscale . Insomma, a mio modo di vedere, rimanere attaccati ai relitti di un glorioso galeone che ha solcato i mari vincendo battaglie su battaglie equivale a rimanere in mezzo al mare in cerca di un salvataggio che non verrà. Lasciare il relitto equivale a trovare un approdo, una rada dove ricominciare e costruire un progetto di civiltà.
Agostino Mastrogiacomo